Ieri sera per le vie del centro abitato di Sestu la processione ha accompagnato il Santo trainato dai buoi. Oggi si svolgerà a Serramanna, la settimana prossima a Villasor e a fine mese a San Sperate. Questi solo alcuni degli appuntamenti per rendere omaggio a una tradizione che si ripete nel tempo, la vocazione agricola nel Sud Sardegna è ancora una delle principali fonti di reddito e, nonostante pratiche e tecnologie siano oramai avanzate, il culto antico non cessa. Anzi, richiama e regala quella devozione verso la terra che ha sempre donato i suoi frutti semplici e genuini che fanno parte dell’alimentazione di tutti i giorni. Sudore e fatica accompagnano il lavoro degli agricoltori che non si sottraggono mai al loro dovere e combattono con gli eventi che mettono in ginocchio un settore produttivo costellato da mille difficoltà. La devozione verso Isidoro, dunque, permane, si conserva e tramanda alle generazioni dei giovani come anello di congiunzione tra passato, presente e futuro.
Ieri, tra carri in festa a Sestu e la giostra equestre a Serramanna, centinaia di persone hanno partecipato agli eventi. Nel paese del Medio Campidano questa mattina le traccas sfileranno per le vie principali racchiudendo l’essenza degli antichi mestieri. Da sa binnenna, la vendemmia, a sa cunserva de tamatigasa, la conserva di sugo: profumi e sapori inconfondibili che ancora dimorano nei ricordi dei più grandi.
Non mancheranno i miliziani: direttamente da Sant’Efisio, “la loro presenza è segno di continuità e prestigio. Essere ammessi in Milizia è un grande onore: significa custodire con devozione il Simulacro del Santo e incarnare i valori di fede, tradizione e identità collettiva, che costituiscono il cuore pulsante della festa” spiegano gli organizzatori.