Sessanta chili di droga nella casa-serra a Monserrato: cinque nei guai, due ai domiciliari

Ottantasei piante di cannabis coltivate nell’abitazione di un giovane. Il sistema di illuminazione artificiale alimentato grazie a un allaccio abusivo, oltre a sistemi di ventilazione e climatizzazione: processo celebrato, in cinque finiscono nei guai. Ecco chi sono


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Sono sessanta i chili di droga recuperati dai carabinieri della compagnia di Quartu Sant’Elena, agli ordini del tenente Pietro Lucania, insieme ai loro colleghi di Monserrato, in un’abitazione monserratina di un ventisettenne. Un sistema ingegnoso, quello utilizzato per la coltivazione della droga. L’illuminazione artificiale era garantita grazie ad un allaccio abusivo, ed erano anche presenti, nelle varie stanze, sistemi di ventilazione e di climatizzazione che ha consentito di ottenere le condizioni ideali per far crescere le ottantasei piante di cannabis. L’udienza si è celebrata a Cagliari e il pm ha disposto due arresti domiciliari (Andrea Francesco Carboni, 30enne di Selargius e Mattia Pibiri, trentunenne di Monserrato) e tre obblighi di dimora (Francesco Cogoni, nato nel 1993 a Monserrato, è sua la casa-serra, Paolo Argiolas, 46enne di Monserrato e Davide Serra, 26enne selargino).

“Il quantitativo ritrovato è sicuramente destinato allo spaccio”, spiegano dal comando di Quartu. L’udienza che ha visto la convalida dei fermi per tutti e cinque si è svolta a Cagliari e non, come inizialmente trapelato, in modalità online. Prossimo round, il primo luglio, quando si celebrerà una nuova udienza. Intanto, dalla caserma quartese fanno sapere che le indagini andranno avanti per individuare eventuali fiancheggiatori e la rete di spaccio sul territorio.