Selargius, svolta bio nelle mense scolastiche: sì a cibi freschi e a chilometro zero

Dalla frutta alla carne, dal pesce agli ortaggi, ok del Comune alle mense a ridotto impatto ambientale per i prossimi due anni. In ballo ci sono 750mila euro per garantire, ogni giorno, 550 pasti


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Selargius conferma la svolta bio per quanto riguarda i pasti da servire, nei prossimi due anni, nelle mense scolastiche. Ci sono 750mila euro, tanto vale l’appalto per servire ogni giorno, da settembre 2023 a giugno 2025, tra i cinquecento e i cinquecentocinquanta pasti al giorno. È realtà la determina per la procedura negoziata per l’affidamento del servizio. L’obbiettivo è quello di far decollare una mensa scolastica a ridotto impatto ambientale. Sarà compito della ditta vincitrice provvedere a cucinare tutti i piatti e trasportarli, in tempi sufficientemente rapidi, in tutte le mense degli istituti scolastici coinvolti in città. E la parola d’ordine è una: biologico. Dovrà esserla la provenienza di almeno la metà di frutta, ortaggi, legumi e cereali che finiranno sui piatti degli alunni, con un’altra percentuale di frutta che dovrà essere certificata a livello nazionale. Stesso discorso per la carne bovina, biologica per almeno il 50 per cento mentre un ulteriore dieci per cento di fettine e bistecche dovranno avere la garanzia di essere state prodotte rispettando il benessere dell’animale durante tutto il periodo di allevamento.
Ancora: dovrà essere biologico almeno il 10 per cento della carne suina, oltre a tutte le altre certificazioni di qualità e che assicuri l’assenza di un allevamento senza antibiotici almeno negli ultimi quattro mesi di vita dell’animale macellato. Ok assoluto anche alla cosiddetta filiera corta o chilometro zero, cioè con cibi che arrivano esclusivamente dalla Sardegna.


In questo articolo: