Sei mesi senza stipendio, veterinari e agronomi sardi disperati: “Pigliaru, i nostri figli hanno fame”

Sono oltre duecento, quasi tutti hanno una famiglia, e la loro paga è bloccata da mezzo anno. Il dramma infinito dei lavoratori dell’Aras Sardegna: “Come diamo da mangiare ai nostri figli? Noi siamo sardi”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

di Paolo Rapeanu

Magliette rosse in bella vista con una maxi scritta: “stabilizzazione”. Ma anche “stipendio”, che non compare a livello di scritta ma rappresenta l’emergenza principale per i lavoratori dell’Aras Sardegna. Veterinari e agronomi non vedono il becco di un quattrino da sei mesi, e dalla Regione, almeno sinora, oltre le promesse non si è andati. E loro, capeggiati dai sindacati, hanno deciso di ritornare sotto il palazzo del Consiglio regionale: “È impossibile andare avanti così”. Genitori che non sanno come mettere insieme il pranzo con la cena e che, contemporaneamente, sono “costretti” a continuare a lavorare, nei fatti, gratuitamente.

“Dal ministero, per il nostro passaggio in Laore, non è arrivato nessuno stop. È il silenzio della Regione e di Pigliaru il fatto davvero grave”, attacca Osvaldo Ibba, segretario regionale Confederdia. “Questo passaggio per noi significherebbe poter continuare a lavorare e essere pagati, l’alternativa è restare a casa, assurdo. A rimetterci sono anche gli allevatori, perché se noi, da tecnici, non certifichiamo più gli animali, loro non possono ottenere i trentotto milioni di euro del premio di produzione”.


In questo articolo: