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di Rossana Pintus
Sciopero della fame davanti al palazzo del consiglio regionale di via Roma, dei rappresentanti delle scuole dell’infanzia paritarie sarde. Il presidio si è sciolto in serata in seguito al comunicato stampa della Regione che accoglie le richieste avanzate. Sostenuti dall’Anci, da martedì 22 settembre erano accampati sotto i portici di via Roma e con loro è arrivato anche l’autunno e il freddo, sciopero della fame per protestare contro i ritardi dell’erogazione dei contributi previsti dalla Legge Regionale 31/84. Stamane una rappresentante è stata colta da malore e trasportata con ambulanza del 118 in ospedale. Dopo un primo incontro col Presidente Pigliaru che ha rassicurato la delegazione, se ne era fissato un altro per lunedì 28 settembre in cui si sarebbero rese note le decisioni della Regione in merito. «Le scuole dell’infanzia paritarie svolgono in Sardegna un’opera indispensabile, accogliendo quasi 13000 bambini, fornendo un servizio educativo caratterizzato dalla qualità della proposta», si legge nel comunicato stampa. Non solo: sono circa 2000 i dipendenti che rischierebbero il posto di lavoro, oltre ai disagi per le famiglie, che dovrebbero fare a meno di questo servizio importantissimo. La delegazione chiedeva che venissero sbloccati i 18 milioni di euro già stanziati dal governo centrale e un impegno ufficiale di spesa.