Loro sono la dimostrazione che a scuola si può pensare in grande e volare alto. Si può sognare, persino, ché poi a volte i sogni diventano una bellissima realtà, quando si ha il coraggio di sperimentare e mettersi in gioco e andare oltre le rassicuranti quotidianità. Lo sanno bene i ragazzi della 4°I del Liceo delle Scienze Umane-IIS De Sanctis Deledda di Cagliari, che quel sogno hanno avuto il coraggio di inseguirlo e la caparbietà di raggiungerlo: con il loro cortometraggio “Del mondo sono figli, i figli” hanno trionfato all’ottava edizione del concorso nazionale “L’adozione tra i banchi di scuola”, conquistando il primo posto nella sezione scuole secondarie di secondo grado, battendo in finale una scuola di Foligno (Perugia) e una di Bojano (Campobasso), dopo aver sbaragliato la concorrenza delle scuole superiori che hanno partecipato da tutt’Italia.
Domani, domenica, si vola a Milano, all’auditorium Levi dell’Università, per la cerimonia finale e la premiazione, circondati dalla coloratissima esposizione di tutti gli elaborati in concorso: i ragazzi della 4°I del Liceo De Sanctis Deledda, grazie al fondamentale supporto della dirigente Maria Rosaria De Rosa, saranno accompagnati dalla loro insegnante Franca Rita Porcu, che li ha seguiti passo dopo passo in questo percorso, dal coordinatore del corso di laurea in Produzione Multimediale dell’Università di Cagliari, Antioco Floris, e da due dei 4 studenti universitari (Camilla Bruno, Emanuele Loddo, Barbara Mancosu, Betty Ledger Nuvoli) che hanno realizzato il laboratorio audiovisivo guidato da Floris e seguito dalla classe. Tutta la parte giornalistica del progetto è stata supervisionata da Alessandra Addari.
Il corso è iniziato il 17 gennaio e si è concluso il 4 marzo 2023: ogni sabato, per due ore, i ragazzi e le ragazze della 4°I hanno dialogato con coppie di genitori adottivi, una figlia adottiva, un esperto del tema, madri adottive e padri adottivi. Ciascun ospite ha condiviso con la classe la propria storia e la propria esperienza, senza filtri e con generosità. “Il corto, in cui si susseguono spezzoni delle interviste realizzate dai ragazzi, esprime l’autenticità di questi incontri, che hanno lasciato in loro una traccia profonda, un insegnamento di vita che li accompagnerà per sempre. Il tema dell’adozione è stato esplorato in lungo e in largo, dal punto di vista dei vari protagonisti coinvolti”, spiega Franca Rita Porcu.
Un’esperienza che ha permesso ai ragazzi anche di acquisire nuove competenze: conoscere e usare la strumentazione necessaria alla produzione di audiovisivi, studiare il processo di ideazione, realizzazione e distribuzione di un film, saper strutturare un’intervista, conoscere la potenza espressiva del mezzo cinematografico, acquisire informazioni, conoscenze, sfaccettature della questione adozioni.
E non è finita, perché con l’incontenibile entusiasmo proprio della loro età e intelligentemente assecondato e valorizzato dalla scuola, i ragazzi stanno già lavorando al seguito del progetto. “Sì, è in preparazione una versione più lunga per dare il meritato spazio alle tante storie raccolte”, conferma Franca Rita Porcu. “Il corto con cui i ragazzi hanno meritatamente vinto è l’esito di un felice incontro tra professionalità, ruoli e competenze differenti, il prodotto di un percorso altamente formativo sia per le conoscenze acquisite, sia – soprattutto – per la sensibilità che le conversazioni con i protagonisti hanno contribuito a sollecitare. Tutti coloro che hanno partecipato alla sua realizzazione ne hanno ricevuto una notevole impressione e hanno fatto propria una certezza: essere genitori vuol dire imparare a conoscere e amare il proprio figlio, giorno dopo giorno. Perché i figli non sono proprietà, sono persone”.
Il concorso “L’adozione nei banchi di scuola” nasce nel 2014 per raccontare l’essere famiglia adottiva e favorire una migliore cultura dell’adozione fra gli studenti – adulti di domani – le loro famiglie e i loro docenti. Nel corso delle otto edizioni ha coinvolto oltre 12 mila alunni dai 3 ai 19 anni.