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Sardegna, tutti in piazza dall’eolico alla scuola alla sanità mentre l’Isola si ritrova nuda di fronte alle alluvioni. Protestano tutti, e a ragione: i comitati di Pratobello, gli infermieri e gli Oss negli ospedali al collasso, scendono in piazza anche docenti e ricercatori con contratti in bilico, i viaggiatori con gli aerei a singhiozzo costretti a volte a dormire negli aeroporti, crollano i soffitti all’Università, si spezzano le spalle del cavalcavia sulla 131.La Sardegna è sempre più isolata e sola e disperata: non ci sono soldi e migliaia di famiglie vivono in povertà, arrivano le pale eoliche ma basta un nubifragio per riportare paura e distruzione mentre la giunta Todde latita. E non da risposte adeguate sui tempi al centro massimo dell’attenzione. Il rischio idro geologico è ancora enorme nei paese che non a caso sono stati messi in ginocchio dall’alluvione di sabato notte, tra San Gavino e Siliqua la conta dei danni è milionaria. Segno che buone fette della nostra Isola, magari proprio quelle dove sono previsti anche i parchi eolici, è ancora tremendamente a rischio. E insieme alle battaglie ideologiche e davanti alle promesse dei politici (che intanto hanno nominato in Regione capi di gabinetto scelti dai partiti,. uomini politici, per circa 120mila euro all’anno) c’è la paura della morte. Crollano appunto i soffitti all’Università di Cagliari, che sembra meno Unica del solito, e dove gli studenti vanno a lezione impauriti: oggi il distacco di una lampada in via Trentino ha sfiorato una docente.
Sul cosiddetto assalto eolico cresce la rabbia tra i comitati, il centrosinistra della Todde ha scelto di non dare nessuna precedenza a 210mila firma e di votare prima l’altra legge, quella sulle aree idonee, che potrebbe preludere anche a una bocciatura della Pratobello, visto che la disciplina sarebbe già regolata e consentirebbe gli impianti del vento nelle aree idonee, a discrezione. Sulla sanità la situazione è ai limiti del Terzo Mondo: l’assessore presentatosi come il nuovo Gigi Riva, Bartolazzi, si è visto sventolare addosso la promessa di uno sciopero generale al Brotzu il 31 ottobre. Situazione gravissima nei reparti anche al Policlinico, attese horror in tutti i pronti soccorso per chi si presenta con gravi emergenze. I voli per Roma e Milano sono pochi e inadeguati, i prezzi dei low cost aumentano e i giovani, che prima viaggiavano, ora si chiudono nei bar dei paesi sempre più spopolati. E’ una questione di sangue: siamo condannati a restare un?isola delle promesse mancate, da Salvini alla preferita di Conte nulla è cambiato.