Sardegna, spiagge non più libere a numero chiuso e su prenotazione: ombrelloni a cinque metri, vietato sostare in riva

Quanto ci costerà il mare in Sardegna nell’estate 2020, quella del Covid? Non sono più ipotesi ma le linee guida dell’Inail, dell’Iss e del Ministero della salute. Gli ombrelloni saranno distanziati di cinque metri, non si potrà sostare nella battigia, le spiagge libere più belle come la Pelosa, Tuerredda ma anche tante altre saranno accessibili solo con l’App


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Sardegna, spiagge non più libere a numero chiuso e su prenotazioni: ombrelloni a cinque metri, vietato sostare in riva. Quanto ci costerà il mare in Sardegna nell’estate 2020, quella del Covid? Non sono più ipotesi ma le linee guida dell’Inail, dell’Iss e del Ministero della salute. Gli ombrelloni saranno distanziati di cinque metri, non si potrà sostare nella battigia, le spiagge libere più belle come la Pelosa, Tuerredda ma anche tante altre saranno accessibili solo con l’App, su prenotazione e a numero chiuso. “La spiaggia libera è pericolosa”, sostiene non a caso l’assessore di Cagliari Alessandro Sorgia. Regole ferree dunque, prima di tutto per prevenire gli affollamenti. Certo, è difficile immaginare come potremo girare negli stabilimenti balneari con la mascherina, magari con 38 gradi. O quanto dovremo pagare una cabina senza poterne più dividere il costo con gli amici, visto che saranno destinate solo ai nuclei familiari.

La priorità è: evitare i contagi. Anche le spiagge pubbliche dovranno essere sanificate.” La distanza minima tra le file degli ombrelloni è pari a 5 metri. La distanza minima tra gli ombrelloni della stessa fila è pari a 4,5 metri”: ve la immaginate la situazione a Mari Pintau o a Cala Giunco? Ci vorranno controlli rigorosi per evitare gli assembramenti sotto il sole cocente di mezzogiorno, pensiamo a quanto potrà accadere la domenica.

Meno ricavi per gli stabilimenti, per chi gestisce chioschi e parcheggi. Un mare a ostacoli e a caro prezzo, inevitabilmente perchè la priorità è la salute, e quest’anno abbiamo temuto di non andarci, al mare. Anche il Poetto a numero chiuso, dove ora la giunta Truzzu dovrà decidere sulla proposta di Confesercenti e valutare anche ipotesi di quel ticket forse gratis o forse a pagamento, dieci centesimi da versare ai parchimetri sognando un tuffo nell’acqua blu. La spiaggia non sarà più libera. Un altro sogno perduto.

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