Sardegna senza aerei e a prezzi esorbitanti, ma la priorità è il trenino verde

In un momento in cui tutte le energie e le competenze dovrebbero essere concentrate a risolvere la drammatica situazione che si è creata, il neoassessore sardista convoca i sindacati nella sua Sassari per parlare di treni e in particolare del trenino turistico


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Certo la situazione dei trasporti interni in Sardegna è drammatica, di quelle che gridano vendetta. Strade mulattiere, deviazioni sulla 131 da sempre e come se non ci fosse un domani, treni che manco nel terzo mondo, collegamenti improbabili e ferrovie dell’anteguerra. Però, di sicuro in questo momento la priorità è un’altra: gli aerei, ovvero la continuità aerea inesistente. Aerei a prezzi esorbitanti, parliamo anche di 4-500 euro per Roma o Milano, posti che non si trovano, disagi continui e ripetuti e inaccettabili che negano il diritto alla mobilità garantito dalla Costituzione, che della farsa insularità voluta dai Riformatori non sa proprio cosa farsene. Delle navi meglio non parlarne, perché sembra di essere ai tempi delle migrazioni verso l’America terra promessa.

E dunque, mentre il Natale si avvicina e la Sardegna è sempre più isolata, in un momento in cui tutte, ma proprio tutte le energie e le competenze dovrebbero essere concentrate a cercare soluzioni, giorno e notte, senza tregua e senza sosta, il neoassessore sardista ai Trasporti Moro convoca nella sua Sassari i sindacati per parlare di trenino verde. Certo anche di ferrovie e treni a idrogeno: ma con un orizzonte di un anno, perché poi si va a votare, l’unica cosa da fare sarebbe concentrarsi sulla continuità aerea vilipesa e distrutta. Ovvero sul problema dei problemi.


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