Sardegna, ordinanza di Solinas: scuole superiori chiuse per Covid sino al 31 gennaio

Niente ritorno tra i banchi per migliaia di studenti, aule vuote ancora per 3 settimane: “Didattica a distanza al 100%”. Tutti i dettagli


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È arrivata l’ufficialità, le scuole superiori in Sardegna non riaprono lunedì 11 gennaio. Tutti a casa, banchi e aule vuoti sino al trentuno gennaio prossimo. L’ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas conferma, definitivamente, la stretta sul ritorno a scuola per decine di migliaia di studenti: si andrà avanti, per almeno altre tre settimane, “con la didattica a distanza al cento per cento”. Come si legge nel documento, infatti, “allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus SARS-CoV-2, dall’11 gennaio 2021 e fino al giorno 31 gennaio 2021 su tutto il territorio regionale si applicano le seguenti misure: le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, statali e paritarie, e le norme di istituzioni che erogano percorsi di istruzione e formazione professionale, sono adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo
1999, n. 275, in modo che il 100 per cento delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata, mantenendo le misure organizzative adottate nella loro autonomia dopo l’entrata in vigore del
DPCM del 3 novembre 2020; resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori strutturati e attrezzati non fruibili da remoto o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva
inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall’ordinanza del Ministro dell’istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on-line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata”.

 

Il rischio, per Solinas, è “che la ripresa dell’attività scolastica in presenza di un rilevante numero di alunni, docenti e personale relativi alle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, statali e paritarie e alle istituzioni che erogano percorsi di istruzione e formazione professionale, comporterebbe probabili assembramenti nei pressi delle istituzioni scolastiche, con correlato rischio di diffusione del contagio presso le famiglie”. E allora, tutti a casa sino al primo febbraio prossimo. Solo chi studia alle superiori, però: l’attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione si continuerà a svolgere, regolarmente, in presenza. 

integralmente in presenza; 


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