Ci sono dei dati positivi emersi nella misura “Garanzia Giovani” rivolto ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non frequentano alcun corso di istruzione o formazione. In Sardegna gli iscritti al programma sono stati 51.295 di cui il 51 per cento ragazze. Dalla “presa in carico” dei centri per l’impiego, 25.585 ragazzi sono stati avviati al lavoro e al 29 aprile scorso il 59 per cento di questi (15.044 persone), risultavano ancora occupati e 5.265 con contratti a tempo indeterminato. Giovani e politiche attive per il lavoro. Temi importanti, più che attuali, dibattuti questa mattina a Villa Devoto, dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru e dall’assessore al Lavoro, Virginia Mura. Che fare con le persone che uscivano dai cosiddetti ammortizzatori sociali? Quale futuro per loro? E che risposta dare alla crisi occupazionale giovanile?
FLEXICURITY. Programma regionale destinato al reinserimento dei lavoratori fuoriusciti dal bacino degli ammortizzatori sociali in deroga, misura che invece ha riguardato 4.821 lavoratori, 3.082 dei quali hanno aderito: il 52% di loro ha un’età superiore ai 45 anno e nel 70% dei casi possiede la sola licenza elementare o media. Un buon risultato della misura è il numero degli occupati (786 lavoratori) risultavano ancora impiegati, 298 a tempo indeterminato. Su questi dati emerge in maniera significativa anche il ruolo dei centri per l’impiego, con spiegazioni attente e mirate dei bandi per le piccole imprese, fattore fondamentale per il mercato del lavoro degli over 50, amcora microcredito per i soggetti “più difficili”, che hanno favorito un trend positivo per chi non lavora da anni.
“Le politiche attive per il lavoro e la flexicurity sono punti chiave nel nostro programma di governo e queste cifre mostrano che stiamo andando nella direzione giusta”, spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru. “Siamo andati oltre le politiche passive, cioè il semplice sostegno dato alle persone per rimanere a casa anche per anni, che determina perdita di professionalità e uscita dal mercato del lavoro. Con le politiche attive affianchiamo chi è in difficoltà, e lo aiutiamo ad essere più ‘occupabile’. Abbiamo ottenuto molto, e avremmo potuto ottenere di più se fossimo stati accompagnati quanto ci saremmo aspettati dalle politiche nazionali – conclude Francesco Pigliaru -, ma è comunque un cambiamento di contesto importante che ci siamo presi la responsabilità di fare”.
“Diffondiamo questi dati per dare piena e completa informazione sulle misure che abbiamo adottato e sui loro effetti”, dice l’assessora del Lavoro Virginia Mura. “Ci sembra utile, oltre che doveroso, anche per smentire i pregiudizi che, in questi anni, abbiamo visto riprodursi acriticamente e che, almeno in alcuni casi, forse hanno indirettamente danneggiato lavoratori che hanno rinunciato all’adesione ai nostri interventi. Naturalmente siamo consapevoli che abbiamo ancora tante risposte da dare ai sardi, e proprio sull’analisi puntuale e critica di questi risultati fonderemo la riprogrammazione delle politiche del Lavoro che presto porteremo all’esame della Giunta, valorizzando i punti positivi e correggendo il tiro laddove serve”.