“Basta con le passerelle e le frasi di circostanza. Chi ha in mano la sanità isolana deve assumersi le proprie responsabilità. In un momento in cui la salute dei nostri neonati dovrebbe essere una priorità irrinunciabile, ci troviamo a dover affrontare una situazione drammatica e insostenibile. Non è più tollerabile che in Sardegna non esista un servizio di rianimazione pediatrica attivo 24 ore su 24 e un relativo reparto di degenza, capace di fornire le cure necessarie ai neonati cardiopatici”. La denuncia arriva da Gianfranco Angioni dell’Usb.
“L’ARNAS Brotzu, in questo contesto, potrebbe essere la struttura deputata ad ospitare una rianimazione pediatrica e l’annesso reparto di degenza, avendo al suo interno la S.C. di Cardiologia pediatrica e Cardiopatie congenite. È fondamentale che si intraprendano azioni concrete per garantire un luogo dove i piccoli pazienti possano ricevere le cure indispensabili senza dover affrontare lunghi e stressanti trasferimenti.
Nonostante il problema sia ampiamente conosciuto, siamo costretti ad assistere nuovamente a un’emergenza già nota. Un neonato di soli 17 giorni, affetto da gravi patologie cardiache e bisognoso di cure specialistiche immediate, il 2 Gennaio è stato trasportato da Cagliari a Milano a bordo di un Falcon 900 del 31esimo Stormo di Ciampino. Questo trasferimento, richiesto dalla Prefettura di Cagliari, è stato tempestivamente coordinato dalla Sala Situazioni di Vertice del Comando della Squadra Aerea, garantendo al piccolo paziente il trasporto in una culla termica adeguata. Tuttavia, questo evento segna l’ennesima testimonianza di un sistema sanitario inadeguato”, aggiunge Angioni.
“Da anni, USB Sanità porta avanti questa battaglia, e le numerose iniziative intraprese sono purtroppo rimaste senza successo. È inaccettabile che le famiglie sarde si trovino costrette a vivere tali situazioni drammatiche, con la vita dei propri figli appesa a un trasferimento d’emergenza. La Presidente della Regione e l’Assessore alla Sanità devono rendersi conto dell’urgenza di ristrutturare un sistema sanitario ormai completamente disastrato e privo di risposte concrete.
È fondamentale che le istituzioni trovino soluzioni immediate affinché nessun neonato debba affrontare viaggi estenuanti per ricevere le cure necessarie. Chiediamo un intervento deciso e immediato da parte delle autorità competenti, affinché venga garantita a tutti i neonati sardi un’assistenza sanitaria adeguata e tempestiva. Non possiamo permettere che la salute dei più vulnerabili venga messa in secondo piano.
La vita dei nostri bambini dipende da scelte politiche e sanitarie responsabili e tempestive. La nostra voce non deve rimanere inascoltata, e il nostro impegno non deve fermarsi finché ogni bambino sardo avrà accesso alle cure di cui ha bisogno, senza eccezioni”, conclude il sindacalista.