“Sardegna in zona rossa per la terza settimana. Fallimento di Solinas che pensa a moltiplicare le poltrone”

“La Sardegna è l’unica Regione in Italia in zona rossa e che moltiplica le poltrone per i nominati, in un momento così drammatico. Una vergogna, mentre gli ospedali sono in difficoltà, le persone fragili attendono il vaccino e le imprese e le famiglie vivono le difficoltà della crisi”. Durissimo attacco di Cani Pd e Zedda, Progressisti, alla giunta regionale


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“Per la terza settimana la Sardegna sarà zona rossa. Questo fatto certifica solamente una cosa: la scarsa efficienza dell’attività messa in campo dalla Regione per fronteggiare l’emergenza sanitaria che va avanti da oltre un anno”. Durissimo attacco di Emanuele Cani, segretario regionale Pd alla giunta regionale. “Non possiamo che registrare quotidianamente problemi per i ritardi legati alle vaccinazioni, reparti ospedalieri chiusi o che funzionano a regime ridotto”, aggiunge Cani. “Non ultimo, i controlli negli aeroporti: non si conoscono i dati su quante persone arrivano con il certificato di vaccinazione o negatività, quanti test vengono fatti in aeroporto, quanti risultano positivi e quanti vanno in quarantena. Eppure ogni giorno negli hub d’arrivo si registrano tra i 1.500 e i 2.000 controlli. Continuiamo ad assistere, invece ai proclami della Regione e alle iniziative per la moltiplicazione delle poltrone. E’ necessario che ci sia un’azione forte, perché gli interventi economici devono essere accompagnati da una campagna di vaccinazione a tappeto, con servizi in tutti i territori e con un’attenzione concreta ai più fragili”.

“Sardegna ancora rossa, ma niente ferma il poltronificio da 20 milioni di euro”, attacca il consigliere regionale Massimo Zedda, Progressisti. “Mentre i dati dei contagi, della sanità e dei vaccini sono in rosso e le attività non possono ripartire, il presidente della Regione va avanti con la legge che moltiplicherà i portaborse e i consulenti, quasi 20 milioni di euro di risorse pubbliche in tre anni, sottratte alla sanità, alle imprese, alle persone in difficoltà, alla campagna vaccinale, per dare posti agli amici e agli amici degli amici. 20 milioni di euro servirebbero per altro. Alcuni esempi:
Mancano 140 milioni per scorrere le graduatorie del bando Resisto per le imprese in crisi.
Il settore turistico è in difficoltà.
Il mondo della cultura e dello spettacolo è fermo da più un anno.
Queste risorse servirebbero per assumere medici, personale sanitario e dotare, con concorsi pubblici, la Regione di alcune professionalità indispensabili.
Con 6 milioni si potrebbe dare un lavoro stabile, a tempo indeterminato, a più di 100 persone.
La Sardegna è l’unica Regione in Italia che contemporaneamente è in zona rossa e moltiplica le poltrone per i nominati, in un momento così drammatico dal punto di vista sanitario, economico e sociale. Una vergogna, mentre gli ospedali sono in difficoltà, le persone fragili attendono il vaccino, le imprese, le famiglie, le cittadine e i cittadini vivono le difficoltà della crisi.
In barba alle norme sul contenimento della spesa pubblica, sprecano i soldi di tutti, mentre il Paese ha superato il picco storico di debito pubblico. Nel 1920, nel primo dopoguerra, il rapporto del debito pubblico arrivò al 159,5% sul prodotto interno lordo.
Oggi, a distanza di 100 anni, il debito pubblico ha raggiunto la cifra pari al 159,8% sul PIL.
Le risorse pubbliche sono sacre perché provengono dai sacrifici delle cittadine, dei cittadini e delle imprese. Non andrebbero mai sprecate, ma usarle per moltiplicare le poltrone per gli uffici di gabinetto, in questa fase difficile, è una vergogna e un insulto nei confronti dei sardi.


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