Sardegna, “La giunta regionale taglia: 2 ambulanze in meno e sforbiciata al 118”

La denuncia del consigliere regionale Desini: “Una delibera approvata in sordina il 28 dicembre riduce da 24 a 22 i mezzi disponibili. Sforbiciata anche sulle associazioni di volontariato del 118 per ridurre i costi del 10 per cento”


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“Una delibera approvata in sordina il 28 dicembre riduce da 24 a 22 i mezzi disponibili. Sforbiciata anche sulle associazioni di volontariato del 118 per ridurre i costi del 10 per cento”Il consigliere regionale Roberto Desini denuncia con queste parole il contenuto del “Piano di riorganizzazione e di riqualificazione del servizio sanitario regionale idoneo a garantire la sostenibilità del servizio stesso”, approvato dalla Giunta regionale con una delibera del 28 dicembre 2018. Nel Piano di riorganizzazione il capitolo relativo alla Rete dell’emergenza e urgenza rivela una amara sorpresa: per coprire la spesa di 3 milioni di euro necessaria per l’attivazione della terza base dell’elisoccorso, la Giunta ha deciso di tagliare i costi dell’Areus per un totale di 5 milioni e mezzo di euro in due anni. Una sforbiciata che cancella due dei 24 punti di MSA (le ambulanze medicalizzate) sparsi per la Sardegna, e riduce del 10%, per due anni consecutivi, “i costi per l’acquisizione di servizi dalle associazioni di volontariato e cooperative 118”, è spiegato nel documento approvato dalla Giunta regionale.

«È una scelta scriteriata, incosciente, assurda. Le 24 postazioni di medicalizzata attive nell’isola dal 1999, anno in cui è stato istituito il servizio 118, sono già insufficienti per coprire adeguatamente tutto il territorio sardo», spiega Desini. «Secondo il DM 70 del 2015 che tiene conto della densità abitativa e della superficie da coprire, in un territorio vasto come la Sardegna dovrebbero esserci 48 medicalizzate e 288 medici al lavoro per garantire un pronto intervento h24 in ogni zona dell’isola. Ora la Giunta elimina due mezzi lasciando così ulteriormente scoperte intere aree della Sardegna. Le carenze dei mezzi di soccorso avanzato si evidenziano soprattutto nelle aree interne dell’isola, lontano dai grandi centri urbani e quindi dagli ospedali, zone che già soffrono per la carenza di servizi sanitari», continua Desini. «E non può reggere la giustificazione che è stata attivata una terza base di elisoccorso, perché, come ben spiegato sempre nel DM 70 del 2015, tale attività (ELI) deve essere integrativa del servizio di soccorso a terra, e non sostitutiva. Per di più la Giunta non ha tenuto conto in questi cinque anni della già grave carenza dei medici dei mezzi di soccorso avanzato, che attualmente è di 30 su 144, ma che a breve potrebbe aumentare, in vista della prossima assegnazione delle sedi carenti di Medicina Generale. È dal lontano 2004 che non si tengono più corsi per medici di emergenza territoriale», sostiene Desini, che conclude, «Mi auguro che il 24 febbraio arrivi presto in modo che i sardi e la Sardegna possano finalmente liberarsi di un assessore alla Sanità completamente inadeguato al ruolo che ha ricoperto, e che ha devastato il sistema sanitario regionale con riforme prive di buon senso, illogiche e inadatte alle esigenze dei sardi».


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