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successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire
beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene –
si confermano essere un fenomeno dalle dimensioni a dir poco preoccupanti, in particolare
relativamente al credito al consumo.
Sulla base di quanto emerge dall’ultima edizione dell’Osservatorio CRIF sui Furti di identità e
le Frodi Creditizie, nei primi 6 mesi dell’anno in corso sono stati oltre 11.000 i casi
rilevati, contro una media che nel corrispondente semestre dei 2 anni precedenti si era
invece attestata intorno alle 8.000 unità. Per quanto riguarda l’importo medio delle frodi,
è risultato pari a 7.047 euro, per un valore complessivamente stimato superiore agli
80 milioni di euro.
La dimensione di questo fenomeno, spesso sottovalutato, può essere colta anche attraverso
il confronto con il numero di rapine ai danni degli istituti di credito, che nell’intero anno 2016
sono state solamente 360 sull’intero territorio nazionale.
Per quanto riguarda nello specifico la Sardegna, sono stati 319 i casi di frode registrati
nel I semestre 2017, dato che posiziona la regione all’11° posto della graduatoria
nazionale guidata da Sicilia (2.021 casi), Campania (1.798 casi) e Puglia (1.261 casi). Il
dato desta preoccupazione in quanto nel corrispondente periodo 2016 erano stati 190 i casi
rilevati.
A livello provinciale, il maggior numero di frodi creditizie è stato registrato nella provincia
di Cagliari, con 151 casi (che la collocano al 16° posto nel ranking nazionale), quasi il
doppio rispetto ai 79 della rilevazione di un anno fa.
Al secondo posto si colloca la provincia di Sassari con 69 casi (43^ posizione) contro i 42
del corrispondente periodo 2016; segue Olbia-Tempio, con 23 casi, mentre l’Ogliastra si
posiziona all’estremo opposto della classifica regionale, con sole 9 frodi rilevate nei primi 6
mesi dell’anno.
Il profilo delle vittime
L’Osservatorio CRIF presenta anche un’analisi del profilo delle vittime di furto di identità
utilizzato per portare a termine una frode creditizia. Nello specifico, la distribuzione dei casi
per sesso evidenzia, ancora una volta, la preponderanza di uomini, con il 56,5% dei
casi anche se rispetto al primo semestre 2016 crescere sensibilmente l’incidenza delle
frodi subite da donne (+16%).