Sardegna e Isole Baleari benedette da Nuestra Señora de la Panada 

Si è tenuto ad Assemini il convegno antropologico e scientifico tra Sardegna, Spagna e Isole Baleari denominato “Strategie nutrizionali dei popoli del mediterraneo. Focus sui piatti unici e salute: la panada”.


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Sabato 21 di Aprile si è tenuto ad Assemini, presso Is Scalas – Agriturismo, il convegno antropologico e scientifico tra Sardegna, Spagna e Isole Baleari denominato “Strategie nutrizionali dei popoli del mediterraneo. Focus sui piatti unici e salute: la panada”.

Durante l’evento sono intervenuti il  Presidente della Comunità Mondiale della Longevità Roberto Pili sulla metodologia nutrizionale dei piatti unici della dieta mediterranea (tema ripreso nella relazione del Prof. Andrea Loviselli)  in rapporto con la promozione della salute, il benessere e la longevità.   A seguire la Presidente dell’Associazione “Sa Mata”, Veronica Matta, che ha illustrato attraverso un video i risultati della sua inchiesta antropologica “Panada on the road, viaggio antropologico sul gioiello della dieta sardo-mediterranea” nella quale sono descritti punti di contatto e le affinità tra Sa Panada, il tipico piatto unico della dieta sardo-mediterranea e specialità simili presenti nella tradizione spagnola e nelle isole Baleari. E’ stata poi la volta di Maria Carmela Deidda, Presidente della Associazione “Città di Assemini” e vice Presidente del Centro Internazionale di Etnostudi che ha illustrato la ricchezza di questo piatto e la sua costante presenza nel contesto sociale della comunità asseminese.

Al tavolo dei lavori, moderati dal giornalista Gianni Filippini e da Veronica Matta, si sono alternati alcuni ospiti provenienti dalla Spagna e dalle Isole Baleari: Francisco Salleras Juan, fondatore e Presidente “Caballeros y Damas de Honor de Santa Maria de la Panada”, Mario Alonso Aguado, Direttore de La Merced. Membro della Reale Accademia di Belle Arti e Scienze Storiche di Toledo, Pep Pelfort, Direttore Centre d’Estudis Gastronòmics Menorca, Bep Allès, Direttore “El Iris” e Presidente dell’associazione dei giornalisti e scrittori gastronomici delle Isole Baleari, e Bartomeu Arbona, artigiano e scrittore.

Ciascuno di loro – rappresenta un risultato – ha dichiarato Veronica Matta – dell’inchiesta antropologica “Panada on the road, viaggio sulle origini del gioiello della dieta sardo mediterranea” condotta nel 2017-2018 fra Spagna e Sardegna cui seguirà la pubblicazione del libro.  Abbiamo parlato  del cibo – continua Matta – come elemento culturale della cultura gastronomica e allo stesso tempo di diversità culturale gastronomica come ha ricordato l’artigiano Tomeu Arbona, durante il suo intervento.  A causa del loro passato comune in epoche diverse – ha dichiarato il giornalista Bep Allès – le isole di Minorca, Maiorca e Sardegna hanno somiglianze gastronomiche che vanno oltre le panadas sarde, le formatijadas di Maiorca e le panades di Maiorca. I parallelismi – ha dichiarato il direttore del Centro studi gastronomici di Minorca, Pep Pelfort –  nelle pratiche alimentari tradizionali tra Minorca e Sardegna vanno oltre la mera coincidenza casuale: sia il destinatario, così come gli studi linguistici e le varietà locali, come il DNA dei coloni offrono elementi per una riflessione. Entrambi i territori – ha concluso  lo studioso minorchino – condividono l’habitat, il prodotto e le influenze esterne. Certamente di rilievo l’intervento dell’archeologo Mauro Perra nell’esposizione del suo lavoro sul campo sull’alimentazione dei nuragici, un punto di riferimento imprescindibile per chi ama la cultura materiale. Ma il cibo non è solo buono da mangiare. Esso ricopre talvolta un ruolo così importante da superare la sua prima funzione, elevandosi alla dimensione spirituale.

All’interno di questo convegno, in un contesto in cui si è parlato di gastronomia, nutrizione, salute, cibo e antropologia, un considerevole spazio  è stato dedicato ad un tema religioso, legato alla Vergine Maria; con un atto semplice e intimo Don Francisco Salleras Juan, fondatore del culto mariano, ha riconosciuto  a Veronica Matta, prima donna sarda, il titolo Dama de Honor De Santa Maria de la Panada, con la benedizione di Padre Mario Alonso Aguado, Caballero de la Panada e autore del  el libro “Nuestra Señora de la Panada. Historia e Iconografía” della statua in ceramica realizzata dall’artista asseminese Vittorio Matta come omaggio alla Vergine della Panada, nel nome dell’amicizia, del dialogo e della cultura. Gradita visita quella di Padre Giovannino Tolu con cui il padre mercedario spagnolo è legato. Parliamo lo stesso linguaggio – ha dichiarato Padre Mario Alonso Aguado –  siamo sulla stessa lunghezza d’onda, dal momento che l’uomo è inseparabile da Dio, nello stesso modo in cui il profano e il sacro, la carne e lo spirito, l’antropologia e la teologia, sono inerenti. Fortunatamente, la nostra comune culla mediterranea – ha detto Padre Aguado – fonda le sue fondamenta nella cultura greco-latina, è radicata nelle credenze religiose. Le radici cristiane dell’Europa sono un elemento fondamentale quando si tratta di identificare e unire i popoli del Mare Nostrum. Non possiamo, né dovremmo – ha concluso il sacerdote – rinunciare al nostro passato o rinunciare ai nostri principi.

Nel pomeriggio il concorso La panada d’oro, ha coinvolto 50 bambini, muniti di mattarelli, capellini da chef e grembiuli gialli, in una sfida giocosa che ha messo alla prova le giovani generazioni di Assemini, Cuglieri e Oschiri, comunità unite dalla volontà di tramandare e tutelare l’antica arte della panada. Tre i vincitori,  Pietro Decandia per Oschiri, Susanna Inzis per Cuglieri e Giulia Maria Cara per Assemini. Mentre le 50 panadas cuocevano nel forno,  si è svolto anche lo showcooking con gli esperti  sardi e spagnoli (Carlo Matta, M.Carmela Mereu, Laura Mereu, Rita Fenu, Marisa Cossu e il maestro Tomeu Arbona).

Siamo in cammino insieme – ha concluso Veronica Matta – e dopo questo convegno possiamo dire anche noi che come il pane –  la panada è cielo e terra. Se il corpo  è il Tempio dello Spirito, di esso dovremmo prenderci una grande cura e l’alimentazione fa parte fondamentale di essa.


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