Sardegna, assist della Lega ai cacciatori: “Deroghe in zona arancione per consentire la caccia nell’Isola”

Per il partito sardo di Salvini in zona arancione priorità ai cacciatori: ““Abbiamo inviato stamane una nota con la quale domandiamo al Presidente Solinas di adottare un’ordinanza regionale, così come già fatto da altre Regioni quali ad esempio la Liguria, che consenta delle deroghe agli spostamenti per coloro i quali vogliano esercitare l’attività venatoria come da calendario”


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Sardegna, assist della Lega ai cacciatori: “Deroghe in zona arancione per consentire la caccia nell’Isola”. Il decreto del Consiglio dei Ministri approvato ieri prevede ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 tra cui: nei giorni 9 e 10 gennaio 2021, l’applicazione, su tutto il territorio nazionale, delle misure previste per la cosiddetta “zona arancione”. Un provvedimento che innesca reazioni su più fronti, compreso quello dei cacciatori sardi che vedono così limitati gli spostamenti tra comuni e, dunque, la possibilità di esercitare l’attività al di fuori del proprio comune di residenza. Il gruppo Lega Salvini Sardegna chiede, pertanto, al Presidente della Regione Sardegna l’adozione di un’ordinanza che consenta deroghe agli spostamenti per i cacciatori che intendano svolgere l’attività: “Abbiamo inviato stamane una nota con la quale domandiamo al Presidente Solinas di adottare un’ordinanza regionale, così come già fatto da altre Regioni quali ad esempio la Liguria, che consenta delle deroghe agli spostamenti per coloro i quali vogliano esercitare l’attività venatoria come da calendario, afferma Andrea Piras, segretario della V Commissione permanente in Consiglio Regionale e promotore dell’iniziativa “Lo svolgimento dell’attività venatoria e  dell’attività di controllo della fauna selvatica non può esser visto e letto solo come mera passione o hobby ma deve essere inserito nell’ottica indispensabile di contenimento degli impatti negativi sulle attività agro-forestali, nonché tutela della sicurezza e dell’incolumità delle persone, in quanto limitanti il numero dei sinistri stradali.
Ovviamente gli spostamenti e l’esercizio dell’attività venatoria e di controllo dovranno avvenire nel rispetto delle misure di distanziamento sociale e con l’utilizzo dei previsti dispositivi di protezione individuale, ma precluderla totalmente a causa dell’incapacità di un governo nazionale di prendere decisioni in grado di tener conto di ogni reale necessità, non sarebbe giusto o logico!”


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