Muffa, intonaco che cade a pezzi, ecco come si presenta lo storico edificio che appartiene al comune ed è adibito a caserma dei carabinieri. Ampio, situato in una delle principali vie del paese, via Umberto, risale al 1930 circa e necessita del benestare della Soprintendenza dei Beni Architettonici, Paesaggistici e Storici della Sardegna per qualsiasi intervento. Ma non è questo il problema, semmai gli oneri che occorrono al fine di rendere sicuro e confortevole lo stabile, sia per i militari che per i tanti cittadini che, ogni giorno, contano sull’importante punto di riferimento. Non solo sicurezza e controllo del territorio, l’arma è in grado di fornire un importante e costante supporto al fine di aiutare anche nelle questioni in cui basta solo la presenza degli uomini e delle donne in divisa per fornire un incoraggiamento o un supporto a chi si trova in un momento di difficoltà. È per questo che i cittadini chiedono a gran voce che venga presa in carico la situazione e in tempi rapidi, “si potrebbe trasferire in uno spazio provvisorio sino al termine dei lavori” avanza un cittadino.
Tempistiche lunghe quelle per la richiesta dei finanziamenti necessari alla manutenzione straordinaria, non meno di 150 mila euro, aveva spiegato il sindaco Giorgio Zucca, e troppo alti per le casse locali che possono sbloccare, con la variazione di bilancio, poche decine di migliaia di euro. Un intervento tampone, insomma, che non potrebbe garantire ciò che la cittadinanza auspica che non accada, ossia la chiusura della caserma. Una problematica nota da tanto tempo, “perché non si è intervenuti prima?”. La questione rimane aperta, come lo sconforto di chi spera che, in extremis, si possa trovare una soluzione al fine di non interrompere il lavoro portato avanti sino a oggi.