Santissima Trinità,i drogati si bucano davanti ai bambini: sos Polizia

Un cagliaritano chiama la Polizia dopo l’episodio inquietante di questa mattina: gruppi di tossicodipendenti che si drogano dentro il piazzale dell’ospedale, davanti ai bambini terrorizzati

Tossicodipendenti che si bucano nell’ospedale di Is Mirrionis, davanti ai bambini. Un uomo chiama la Polizia, la centrale operativa, (allertata dal cittadino infastidito), invia sul posto un equipaggio. Alla fine, si procede con l’identificazione dei tossici (come da consueta prassi), ma lo scenario è identico a quello vissuto ogni giorno. Da anni.

Andy K., cagliaritano, racconta l’inquietante episodio avvenuto questa mattina, all’interno del SS.Trinità. L’uomo, una volta superata la sbarra di accesso di via Timavo, nota che sugli scalini di un caseggiato dello stesso presidio ospedaliero, sono seduti due giovani intenti a bucarsi. Nel frattempo, (al mattino i cortili dell’ospedale sono frequentati da tante persone e pazienti), mamme e bambini passano li accanto, costretti ad assistere impotenti: «Ho chiamato il 113 – afferma il giovane – i poliziotti sono arrivati quasi subito, mentre quei due stavano già andando via e passeggiavano ancora dentro l’ospedale. Una situazione orribile. Perché succede tutto questo? Nessuno controlla gli accessi di questo luogo, chiunque fa quel che vuole».

 

L’ALLARME EROINA. Lo sfogo di questo cittadino solerte di certo non può e non deve passare inosservato e va preso come monito di una serie di lunghe vicende, che da tanti anni interessano il nosocomio cagliaritano. La nostra redazione da tempo, denuncia con tanto di foto, filmati ed articoli, lo stato di degrado, l’insicurezza dei pazienti, medici e personale Asl 8, causati proprio dalla presenza costante dei tossicodipendenti. Si appartano tra i reparti, nei sottoscala, lasciando per terra e nelle aiuole le siringhe sporche di sangue ed anche escrementi. Tutto, alla luce del giorno. La Direzione Sanitaria, dal canto suo, sta provvedendo (di concerto con l’ufficio tecnico ospedaliero), a rendere inaccessibili varchi, luoghi e nascondigli tra i caseggiati e padiglioni interni, ma tutto appare inutile: risolto un episodio, si ripresenta puntualmente un altro problema. Tra i clochard in giro tra i viali dell’ospedale con il trolley al seguito, giovani dall’aspetto trasandato con in mano bottiglietta di acqua e siringa, le scene sono sempre le stesse. Non occorre passare da via Is Mirrionis (troppo rischioso, per via dei custodi che stazionano all’ingresso), ma dai due varchi di via Timavo e lo stesso accesso secondario lato edicola, (sempre via Is Mirrionis), tutto è più semplice. Una volta all’interno, è facile muoversi: soltanto il via vai delle ambulanze e dei visitatori distoglie l’attenzione di chi ormai è abituato allo scenario quotidiano. Il pronto soccorso a questo punto è diventato rischioso: bucarsi dentro i bagni è impensabile, ma tra il Maxillo Facciale, Otorino, Odontostomatologia, Infettivi e i magazzini in cima nei pressi della rete metallica di via Castelli “punzonare” e stazionare senza esser visti è cosa ben più semplice. Per ora le cose vanno così, in attesa di un posto fisso di polizia o delle ronde costanti delle guardie giurate, (presenti per ora soltanto nei reparti a rischio come Psichiatria ed Infettivi). Servizio curato dal giornalista/fotografo, Alessandro Congia per preprod.castedduonline.localmente.it

 


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