Sant’Avendrace al bivio tra parcheggi e piste ciclabili: un piano “poco regolatore”

Il futuro di Sant’Avendrace tra polemiche e interrogativi, tra proposte e realtà


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Il futuro di Sant’Avendrace tra polemiche e interrogativi, tra proposte e realtà. Anche le ultime notizie pubblicate puntualmente da Casteddu on line, unitamente alle foto di  disegni e di bozze tecniche accattivanti della viabilità, con piste ciclabili che sottraggono spazi alla sicurezza del traffico veicolare e un notevole numero di posti auto, di fatto si distrugge o meglio non si porta a compimento lo sviluppo urbanistico impostato nel dopoguerra, iniziato con entusiasmo e con importanti nuovi insediamenti lungo il viale principale e che deve essere ancora completato, man mano che i privati portano avanti i loro progetti. Ecco, nel nuovo progetto per Sant’Avendrace non è dato  vedere un interesse verso questa direzione e contrasta, secondo il  mio parere, con l’impostazione originaria del Piano Regolatore di Cagliari , del quale non troviamo cenno, nemmeno sotto l’aspetto culturale.

Forse sarebbe stato e sarebbe ancora oggi opportuno coinvolgere i privati a completare le opere edilizie per dare una continuità all’assetto viario, con i porticati e le aree pedonali relative, che renderebbero non necessari quegli ampliamenti dei marciapiedi che il Comune prevede, sottraendo spazi alla viabilità e quindi alla vivibilità stessa del quartiere.Un discorso a parte è  quello della pista ciclabile : sarebbe interessante sapere come viene risolto  sotto il profilo tecnico il rapporto con il cosiddetto ” ponte de is fantzesus ” ovvero quel tratto sopraelevato antistante la Villa Cossu, ora di proprietà pubblica, che è un sito vincolato come bene storico e archeologico e che non può ( e non deve essere demolito ) per far posto alla pista ciclabile.Anche di questi aspetti occorre parlare, io credo, ma nessuno ne fa cenno, nè maggioranza nè opposizione, tanto meno le varie organizzazioni ambientaliste che operano in Città.

Marcello Roberto Marchi


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