Come era stato detto, forse palesemente intuibile, i tossici si spostano dalla zona di via Serbariu e dai giardinetti colmi di siringhe di Via Ubaldo da Paganello e via Pietro Scornigiani e raggiungono la zona di via Serpieri, si bucano dentro e nelle aree degli ex fortini militari.
“Cacciati” dai residenti che stanno a valle, (da anni il coro di proteste nelle viuzze di via Cinquini ha finalmente fatto breccia con la Prefettura di Cagliari, che ha rafforzato i controlli di polizia e carabinieri), ora il “party quotidiano” lo subiscono i residenti di via Kock, dietro il Seminario Arcivescovile. Degrado, un mare di siringhe sporche e sporcizia. Dove eravamo rimasti? Semplice, un paio di fortini del periodo bellico disseminati ai piedi del parco sono dimenticati da decenni da tutti, Istituzioni comprese. Corredavano da avamposto di controllo il Castello di San Michele, (nei sotterranei ricordiamoci c’era una base militare della Marina), ora invece sono il ricettacolo di malattie, ritrovo quotidiano dei drogati. Non occorre nascondersi dietro un dito: si passa da Via Piovella e ci si incammina su percorrendo il muro di cinta dell’istituto ecclesiastico, oppure si passa da Via Jenner, si aggirano i condomini dietro il Microcitemico e il Conad Megastore e lo spettacolo è agghiacciante. Come era stato annunciato, i tossici si sposteranno, ma ci saranno sempre in quel quartiere che è stanco di essere in ostaggio da troppo tempo.