Salta il consiglio comunale a Cagliari, rischio figuraccia per Truzzu: Meloni l’ultima carta del sindaco

Tensioni nella maggioranza di centrodestra. In 4 si ribellano. Troppo alto il rischio di un nuovo ko in aula e niente convocazione dell’assemblea. Il primo cittadino spera ora nella vittoria di domenica della leader di Fdi per contare su un Governo amico, conquistare maggiore peso politico in Sardegna e giocarsi al meglio la sfida per il 2024.


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Niente consiglio comunale. Coi 4 consiglieri del gruppo “Solinas presidente” in rivolta il sindaco non ha i numeri per governare l’aula. E così questa settimana l’assemblea di palazzo Bacaredda non è stata convocata, tra le proteste del centrosinistra. Troppo alto il rischio di una nuova figuraccia dopo il ko in consiglio della settimana scorsa, quando “i ribelli” hanno abbandonato l’aula facendo venire meno il numero legale, mandando tutti a casa. E un eventuale bis a pochi giorni dalle politiche potrebbe costare caro alle urne. Ma proprio all’appuntamento elettorale di domenica il primo cittadino guarda con speranza e fiducia. E tiene in frigo una bottiglia di champagne da stappare in caso di vittoria di Giorgia Meloni.
Secondo i calcoli della maggioranza di centrodestra in consiglio, dietro il gruppo dei ribelli (Lai, Angioni, Piras e Perra, tutti ex Udc e ora “Progetto per Cagliari, Solinas presidente”) ci sarebbe un accordo politico col consigliere regionale Psd’Az Nanni Lancioni, vicinissimo al governatore, ma in rotta di collisione con Gianni Chessa, assessore regionale al Turismo, nemico di Lai che abbandonò Chessa al proprio destino quando quest’ultimo venne fatto fuori dalla giunta comunale cagliaritana guidata da Massimo Zedda, dopo l’accordo politico tra Lega e Psd’Az.
La recente nomina alla presidenza del Ctm di Carlo Arba, considerato vicino a Chessa, ha mandato su tutte le furie Lai, che invece voleva la conferma di Porrà al consorzio di viale Trieste, e riacceso la tensione col sindaco Truzzu. Così ora Lai e gli altri chiedono la testa dell’assessore allo Sport Andrea Floris (in giunta in quota Udc, nominato da Giorgio Oppi, prima della scomparsa di quest’ultimo e ora disconosciuto dal gruppo di Lai) e un altro assessorato. Oppure uno solo: quello dei lavori pubblici, attualmente occupato da Gabriella Deidda, non a caso fedelissima di Chessa.
Truzzu è in imbarazzo, perché Floris si sta facendo apprezzare in maggioranza e non vorrebbe cambiare per la terza volta in pochi anni l’assessore allo Sport. Il sindaco confida quindi nella vittoria della Meloni. Con un presidente del consiglio “amico” Truzzu spera di conquistare maggiore peso politico nelle dinamiche sarde, anche condizionando i rapporti con la giunta regionale. Perché uno scambio di buone parole tra il sindaco e Solinas potrebbe garantire al governatore un buon rapporto con l’esecutivo nazionale e al primo cittadino un governo meno burrascoso a Cagliari. Con la leader di Fdi a palazzo Chigi il primo cittadino spera anche che la nuova premier apra il borsellino di Roma e faccia piovere sul capoluogo qualche milione di  euro in più da spendere in progetti (o tagli alle tasse) per il capoluogo con le comunali del 2024 alle porte.


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