
“La delibera della Giunta comunale che regola le concessioni di spazio pubblico nel quartiere Marina è una colossale presa in giro. Si è persa un’altra occasione per salvaguardare il riposo dei residenti”. Questo il commento dell’associazione “Rumore No Grazie” dopo che il Comune ha dato delle direttive per la ripartizione degli spazi ai titolari dei locali del centro storico.
La prima obiezione riguarda il fatto che non sia concedibile permesso di occupazione di suolo pubblico nelle piazze San Sepolcro, Sant’Eulalia, Piazza Dettori, lo slargo via Baylle, slargo via Dettori, sui gradini di collegamento con la via Manno. “Piazza Sant’Eulalia e piazza Dettori – si legge nella nota scritta dall’associazione – non sono state mai occupate da tavolini né sono occupabili: che senso ha citarle nelle disposizioni, se non fare fumo? Della piazza Santo Sepolcro al Comune di Cagliari nell’Ottocento è stato concesso il solo permesso di passaggio in base ad un atto dell’autorità ecclesiastica che escludeva in maniera chiara che vi si potesse fare commercio e altro. Il Comune di Cagliari, non essendone proprietario, non poteva fare nessuna concessione per cui questa prescrizione è in realtà una marcia indietro camuffata. La prescrizione riguardante lo slargo di via Dettori solo per la parte riguardante i gradini salva in parte lo spazio dei tavolini del bar Tiffany. Ma che senso ha proibire i tavolini sulla scalinata larga che ha ai due fianchi i passaggi pedonali? Se non penalizzare lo sviluppo del bar Tiffany che è l’unico della zona a tirare giù le serrande a orari compatibili col riposo notturno dei residenti?Era distratta la Argiolas?”.
Secondo alcuni residenti “si è voluto salvaguardare la situazione di privilegio dei ristoranti che occupano coi tavolini la piazzetta Savoia, che non è compresa tra quelle prescritte, così come le pedane esistenti del bar Savoia e del bar Vicou’s (sono prescritte solo quelle future). Niente è stato previsto per la scalinata di Santa Teresa e per quella dell’Auditorium: nel caso specifico ai nostri amministratori che parlano di ” suolo pubblico come risorsa del territorio” sarebbe bene ricordare che detti monumenti risalgono al Settecento e al Seicento e che nel resto d’Italia gli amministratori che vogliono davvero impedire “il consumo” dei loro monumenti ne regolamentano l’utilizzo come ha fatto il sindaco di Parma , dove chi viene sorpreso a mangiare sulla scalinata del Battistero rischia sino a 500 euro di multa: era distratta la Puggioni?”.
La modifica degli orari viene definita “il capolavoro della mistificazione: indicando chiusure alle due e alle tre del mattino (invernale/estivo) per i fine settimana non si tiene nessun conto della norma comunale già in atto che proibisce rumori superiori ai 50 decibel dalle ore 22,00. E in piazza Yenne sostituire con ombrelloni i gazebo potrebbe aggravare la rumorosità gi elevatissima: era distratto l’assessore Leo? La delibera poi tace completamente sulla via Sardegna, su via Cavour, su via Lepanto. Di fatto non ci sarà nessuna modifica dell’esistente se non una concentrazione maggiore sulla via Dettori- fronte piazza Santo Sepolcro dove è prevedibile che si riverseranno i tavoli ora spodestati dalla piazza Santo Sepolcro. Con buona pace delle autoambulanze e dei mezzi dei vigili del fuoco. Sicuramente si è persa un’altra occasione per salvaguardare il riposo dei residenti”.