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Andrà in scena questa sera alle 21 al teatro Sant’Eusebio, in via Quintino Sella a Cagliari, l’atto conclusivo del progetto contro la diffusione del gioco d’azzardo “IS MIRRIONIS 2016 – rovinarsi è un gioco”, che ha coinvolto genitori e studenti dell’istituto comprensivo Mulinu Becciu-Mameli-Ciusa. L’iniziativa, nata sull’eco di una reale notizia di cronaca, racconta la testimonianza di un giocatore patologico, il quale come in un tipico gioco di specchi da luna park, pare riflettersi in numerose catastrofiche vicende, ciascuna diversa e allo stesso tempo particolare, accomunate dall’apparente impossibilità di una via d’uscita, condizionata dalla difficoltà di sconfiggere una tentazione, di evadere da quella spirale pericolosa e spesso fatale, nella quale il senso di vergogna e la chiusura in se stessi giocano un ruolo fondamentale.La scrittura drammaturgica ad opera dei ragazzi, è frutto di un attento lavoro di ricerca e documentazione in pieno stile giornalistico, condotto sul campo attraverso interviste, analisi e ricostruzioni, di un fenomeno sempre più dilagante, ostaggio di pubblicità che richiamano l’attenzione con la promessa di vincite facili ed immediate, benessere garantito e felicità surrogata.
Il brivido per il gioco al centro della scena, una droga che si nutre dell’ebrezza e dell’ansia che divora dentro, data dal tormento di rifarsi quanto prima, in ciò che risulta essere un labirinto senza uscita, un eterno limbo della “dipendenza” sul quale ci si investe troppo, completamente. La pièce teatrale in scena questa sera, presenta una verve contemporanea, scarna, al limite dell’essenziale. Il dramma di un uomo finalmente consapevole, al termine di un viaggio negli inferi più oscuri della propria fragilità. Vittima volontaria e involontaria di un inganno, dello sconvolgimento della vita familiare, del totale fallimento come uomo, come marito e come padre.
Fabio Leo