“Il ristorante dentro Santa Chiara? Ok, ma 1000 euro per una casetta sono troppi”


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Dal 1986, ogni giorno frutta e verdura vendute con il “contorno”, assolutamente gratuito, di un sorriso. Fabio Piras, 63enne di Sestu, è il “papà” del mercato civico di Santa Chiara. Trentadue anni di lavoro non sono pochi, e la struttura che si prepara a vivere un restyling molto “pesante” – con il nuovo ristorante punta di diamante del progetto imbastito dal Comune – lo mette un pochino sulla difensiva: “Dobbiamo sacrificarci un pochino, anche un trasferimento di solo un mese è faticoso e problematico. Ma se è davvero per valorizzare il mercato va bene. Spero che le casette in piazza Yenne siano abbastanza grandi”. L’affitto, stando a “radio-mercato”, si aggirerebbe attorno ai mille euro: “Soldi regalati, se le possono tenere anche se sono previsti sgravi. Qui pago quasi 300 euro al mese. Finora non ci hanno detto nulla di chiaro, stiamo a vedere”.
 Ecco, stare a vedere. Nei fatti, pochi e poco frequentati box nel presente, un mercato aperto ai vacanzieri e agli amanti della buona cucina in un futuro che, salvo intoppi, non è neanche tanto lontano: “Tante volte è stato detto che avrebbero riqualificato il mercato di Santa Chiara. Il ristorante è una novità, speriamo che funzioni. Come idea”, afferma sicuro il fruttivendolo, “mi piace”.