Risse, pestaggi organizzati e spaccio di droga: così hanno agito gli Sconvolts arrestati dalla polizia

Un gruppo di ultras cagliaritani inseriti tra gli Sconvolts 1987 che, tra spedizioni punitive e spaccio, ha seminato paura e terrore negli ultimi 3 anni. La polizia sequestra 53mila euro, marijuana, tirapugni, mazze e bastoni. In 5 finiscono a Uta, 13 ultras ai domiciliari, undici con obbligo di dimora e 3 indagati: tutti i dettagli. GUARDATE il VIDEO


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Cinque rinchiusi a Uta, 13 ai domiciliari, undici con l’obbligo di dimora, 4 sottoposti all’obbligo di firma. Tutti nomi, quelli degli arrestati all’interno dell’operazione “Frari”, condotta dalla Digos e dalla polizia su coordinamento della procura della Repubblica di Cagliari, noti all’interno del gruppo di ultras degli Sconvolts 1987, la frangia del tifo organizzato presente in curva Nord. Sono numerosi gli episodi violenti finiti sotto la lente degli inquirenti, avvenuti tra l’autunno del 2018 e l’ultima stagione calcistica. Attualmente ci sono anche tre indagati a piede libero, uno di loro e l’ex calciatore e oggi dirigente del Cagliari, Andrea Cossu. Al maxi blitz, avvenuti in appartamenti di Cagliari e dell’hinterland, hanno partecipato 200 poliziotti con il supporto di un elicottero della polizia, pattuglie e personale del reparto prevenzione crimine Sardegna e della Scientifica. Tra gli episodi che hanno portato agli arresti e alle denunce l’aggressione ai tifosi del Napoli, nel dicembre 2018, in una struttura ricettiva di Capoterra, una spedizione punitiva che alcuni tra gli indagati avrebbero attuato a volto coperto e armati di mazze e bastoni. Allo stesso modo era stata organizzata l’aggressione nei confronti dei tifosi fiorentini, nel marzo dell’anno successivo. Numerosi gli altri episodi che hanno coinvolto gli appartenenti agli Sconvolts, “ma solo una parte di loro, non tutta la tifoseria”, precisa il capo della Digos di Cagliari, Antonio Nicolli, “e la società Cagliari Calcio risulta totalmente estranea alle vicende”, in agguati compiuti anche con lanci di sassi ai pullman che trasportano i tifosi ospiti da e verso scali portuali o aeroportuali e che hanno causato feriti e messo a rischio l’incolumità di varie persone. 
Gli agenti hanno anche esaminati i vari episodi di disordini causati prima o dopo gli incontri calcistici. Tra i fatti più recenti, in occasione dell’incontro Cagliari-Napoli del 21 febbraio 2022, quando dopo la partita un centinaio di Sconvolts si è radunato vicino alla curva Nord e ha tentato di forzare lo sbarramento dei reparti della polizia nel tentativo di raggiungere i tifosi ospiti. In quell’occasione,  armati di bastoni, hanno lanciato fumogeni, grossi petardi e sassi verso il settore e contro le forze dell’ordine. E, proprio ini quell’occasione, i poliziotti sono riusciti ad arrestare 3 ultras e denunciarne altri otto. Gli investigatori hanno scandagliato i numerosi fatti violenti, attraverso attività di osservazione e appostamento, visionando ore ed ore di filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza, installati allo stadio e nei punti strategici della città. Attraverso le analisi dei telefoni in uso agli indagati e le intercettazioni telefoniche, durante le conversazioni, i poliziotti hanno scoperto un vero e proprio sistema organizzato per compiere agguati, aggressioni violente nei confronti di ogni tifoseria che supportasse la squadra che di volta in volta giocava contro il Cagliari. “Si tratta di episodi gravissimi”, prosegue Nicolli, “abbiamo trovato anche 53mila euro nella casa del cosiddetto tesoriere del gruppo”. Sotto chiave anche “dei quaderni dove sono riportate le date di trasferte ed eventi sportivi e, accanto, cifre”. Molto probabilmente si tratta di soldi già incassati o da destinare al pagamento di biglietti, ma sul punto il riserbo è ancora massimo. Durante la conferenza stampa della polizia sono emersi anche i pestaggi compiuti dagli ultras cagliaritani, a Su Siccu, nei confronti di quattro tifosi del Bologna, il masso lanciatgo da un cavalcavia sulla Ss 131 contro il pullman dei tifosi del Brescia, la devastazione compiuta nel rione cagliaritano della Marina in occasione del match contro una squadra polacca l’11 ottobre 2019 e, a giugno 2020, a San Nicolò d’Arcidano, quando durante una partita di calcio per commemorare un amico morto, un ragazzo aveva urlato “forza Juve”: gli ultras rossoblù l’avevano circondato e, in suo soccorso, armati di fucili a pallini, erano intervenuti dei giovani di Guspini. L’ultimo grave fatto, il match Cagliari-Napoli: a fine gara bombe carta e fumogeni contro i tifosi partenopei. 


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