Rio Su Pardu a rischio a Sestu: “Persi quattro anni per avviare a soluzione il problema degli allagamenti”

Rio Su Pardu, “persi quattro anni per avviare a soluzione il problema riguardo gli allagamenti”: duro attacco di Michela Mura, Capo Gruppo del Gruppo consiliare del Partito Democratico. “Un fiume di ritardi, di negligenze e scuse pretestuose”, una situazione che “risulta veramente scandalosa”


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Sestu – Rio Su Pardu, “persi quattro anni per avviare a soluzione il problema riguardo gli allagamenti”: duro attacco di Michela Mura, Capo Gruppo del Gruppo consiliare del Partito Democratico. “Un fiume di ritardi, di negligenze e scuse pretestuose”, una situazione che “risulta veramente scandalosa”.
“Programmare interventi di mitigazione, di prestare attenzione e vigilare sulle aree idrogeologicamente più fragili”, soprattutto in questo periodo che la natura ha mostrato tutta la sua più imprevedibile furia, è essenziale: Mura denuncia i ritardi con i quali vengono portate avanti le procedure al fine di consentire un piano preposto per scongiurare eventuali conseguenze irreparabili.
 “Una storia iniziata ormai 13 anni fa e che non sembra risolversi. Lo “Studio di modello bidimensionale della zona inondabile previsto dal PUC in località Su Pardu” avente lo scopo di fotografare, regolamentare e individuare le opere di mitigazione del rischio idrogeologico necessarie per la sicurezza di chi già vi abita, vi lavora e per i proprietari dei fondi ubicati lungo la zona interessata, che per anni hanno pagato l’IMU come zona edificabile (nonostante di fatto non lo sia), è ritornato alla casella di partenza come nel Gioco dell’Oca, e ora si attende la nomina del Commissario per l’approvazione della seconda versione dello Studio” spiega Mura.
I fatti: il 24 gennaio 2019 lo studio “tanto atteso, dopo varie peripezie, è stato consegnato al Comune da parte del progettista incaricato, e portato all’approvazione del Consiglio Comunale con un ritardo di ben 11 mesi, ovvero il 12 dicembre 2019.
Inizia da lì il giallo: risultano abbastanza oscure e incomprensibili le ragioni per cui l’amministrazione abbia lasciato trascorrere 5 mesi prima di trasmettere la delibera del Consiglio all’Agenzia regionale del Distretto Idrografico della Sardegna (ADIS), per l’approvazione di competenza.
E ancora più incomprensibile risulta che per ben 11 mesi, sino al 12 aprile 2021, l’amministrazione non abbia avuto consapevolezza che l’invio della documentazione non era andato “a buon fine”.
Ritardi che hanno causato nell’ordine: la “non accoglibilità” della pratica, la necessità di riassegnare l’incarico al professionista per un secondo Studio, il dispendio di ulteriori risorse e una ancora più lunga attesa per tutti i cittadini di vedere finalmente risolto il problema idrogeologico.
Infatti nel febbraio 2020 risultavano approvate Nuove linee guida e indirizzi operativi per la modellazione idraulica dei fenomeni di allagamento nei bacini urbani residui, e pertanto lo Studio, che era stato inviato dopo tale data, non poteva essere né istruito né appunto risultava accoglibile. Se la pratica, invece, fosse stata portata in Consiglio in tempi ragionevoli dopo la consegna da parte del progettista, e trasmessa in Regione non appena approvata dal Consiglio comunale, avrebbe potuto iniziare il suo iter all’ADIS, essere approvata, eventualmente previo aggiornamento da parte del progettista secondo le nuove norme, senza dover ricominciare da capo l’iter comunale.
E’ legittimo chiedersi il perché un atto di tale rilevanza, atteso da 13 anni, sia rimasto bloccato nei cassetti comunali per tanto tempo, e come sia possibile che per un anno e mezzo nessuno se ne sia preoccupato.
L’assessore, interrogato, ha risposto che il suo compito si esaurisce con l’approvazione in Consiglio comunale, e pertanto declina ogni responsabilità sulla decadenza della pratica. Vuoi vedere che la responsabilità ora che le cose non sono andate bene è dei funzionari comunali?
Sono trascorsi quindi ulteriori 5 mesi prima di assegnare l’incarico per il secondo Studio (a detta dell’assessore “occorreva reperire i soldi”, complessivi euro 8374,00). E poi sono occorsi altri 14 mesi per la consegna il 15 dicembre 2022 del secondo Studio da parte del professionista. Circa quattro anni dopo la consegna del primo Studio!
Ricevuto il secondo Studio, avviene che l’assessore non si accorga che gli manca la maggioranza che ne consenta l’approvazione in Consiglio comunale, e solo a maggio 2023 viene mandata la richiesta alla Regione per la nomina di un Commissario che lo possa approvare al posto del Consiglio”. Una relazione dettagliata per una problematica che deve trovare una soluzione ma che “dopo quattro anni e mezzo siamo di nuovo punto e a capo.
Senza preoccupazione di poter essere smentiti, considerate le lungaggini, gli errori, i silenzi, si può affermare che l’azione politica dell’amministrazione e, in particolare, dell’Assessore Bullita su un punto veramente fondamentale per Sestu e per la sicurezza dei suoi abitanti, sia stata caratterizzata da leggerezza, superficialità, approssimazione, negligenza e inettitudine.
In giorni in cui, viste le notizie di cronaca, è ancora più evidente la necessità di programmare interventi di mitigazione, di prestare attenzione e vigilare sulle aree idrogeologicamente più fragili, la perdita di circa quattro anni per avviare a soluzione il problema posto dagli allagamenti del Rio Su Pardu risulta veramente scandalosa”.
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