Il ministro Pichetto Fratin attacca la presidente della regione Alessandra Todde e la giunta intera per la sua inconcludenza sul tema rinnovabili. “Spero che questa campagna in Sardegna trovi un punto di equilibrio: Alessandra Todde conosce bene la situazione. Quando leggo sui giornali ‘siamo in grado di produrre un quantitativo di elettricità sufficiente per la regione’, rispondo: è vero, ma quando prima usavate la corrente che arrivava dall’idroelettrico del continente, dovevamo tagliare il cavo e tenere l’elettricità sopra il Po? Ci deve essere una valutazione complessiva dell’interesse paese”, ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica all’assemblea nazionale di Confindustria Energia a Roma. “La Sardegna ha ancora due centrali a carbone e non ha un piano energetico – ha aggiunto il ministro – Ho visto Alessandra Todde e la giunta, mi hanno chiesto sei mesi per farlo. Sei mesi son passati dalla loro elezione. Io spero che ci sia una proposta da parte della regione. Così come dobbiamo chiudere il carbone sul continente, così dobbiamo chiuderlo anche sull’isola”.
Immediata la replica dell’assessore dell’Industria Emanuele Cani: “Il ministro Pichetto conosce molto bene il ruolo della Regione Sardegna nell’intesa che in sede di Conferenza Stato-Regioni gli ha permesso la definizione del decreto sulle aree idonee, sebbene quest’ultimo sia giunto purtroppo con un ritardo di due anni e mezzo, e sicuramente non per responsabilità dell’attuale Giunta regionale. Il disegno di legge in discussione in Consiglio regionale, che contiamo possa avere il via libera la prossima settimana, va nella giusta direzione e darà modo alla Sardegna di contribuire in misura adeguata a una giusta transizione energetica”, dice Cani.
“Siamo partiti con la revisione del piano energetico regionale fermo dal 2016, e non certo per motivazioni imputabili a questa Giunta ma perché la precedente amministrazione di centrodestra non ha mai provveduto a un suo adeguamento, creando un grande vuoto dal punto di vista della programmazione. È evidente che in sei mesi abbiamo già fatto più di quanto, a detta del ministro Pichetto, ci eravamo impegnati a fare”.