Rifiuti e scritte, i “supercafoni” del Poetto. Il buon esempio? Lo danno i turisti


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Di Paolo Rapeanu

Un lungomare rimesso a nuovo, che attira vacanzieri da ogni parte del mondo. E gli incivili “di casa nostra” cosa fanno? Lo deturpano. La Torre spagnola e le pareti dei bagni pubblici imbrattate, il parcheggio di Marina Piccola ridotto a immondezzaio. Con i turisti che buttano anche un pezzo di carta nei cestini
Non c’è solo la bellezza di un Poetto da favola nel primo giorno d’autunno con temperature alte e sole padrone del cielo. C’è da fare i conti con un’altra estate “negativa” alla voce rispetto dei beni pubblici. C’è chi, armato di bomboletta – e non avendo di meglio da fare – ha pasticciato la famosissima Torre Spagnola, e chi ha “disegnato” una scritta incomprensibile, sempre con lo spray, sulle pareti di uno dei bagni pubblici. Il degrado, a macchia di leopardo, inizia fin dal parcheggio di Marina Piccola. Quello asfaltato e quello sterrato: ai bordi i rifiuti si perdono a vista d’occhio.
E, a sorpresa, da chi arriva il buon esempio? Da chi spende soldi per trascorrere un periodo di vacanza a Cagliari. Rischiano di essere i turisti i veri “campioni di civiltà” dell’estate 2017. Un pezzo di carta o una bottiglietta d’acqua vuota, una confezione di crema solare utilizzata per avere una tintarella in tutta protezione o un biglietto del pullman scaduto: tutto nei cestini dell’immondezza posizionati sulla spiaggia o su uno dei due bordi del nuovo lungomare. Altre mentalità, decisamente migliori se paragonate agli scempi compiuti da qualche sardo in una delle “perle promozionali” del capoluogo.