Resto al Sud, la corsa dei giovani sardi aspiranti imprenditori: ecco tutte le domande

In Sardegna sono 162 le domande presentate finora a Invitalia per Resto al Sud, di cui 31 sono state già approvate e prevedono 1,7 milioni di euro di investimenti e la creazione di 122 nuovi posti di lavoro sul territorio regionale. Ecco come funziona, ma solo l’8 per cento dei giovani sardi li sfruttano. Come mai secondo voi?


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In Sardegna sono 162 le domande presentate finora a Invitalia per Resto al Sud, di cui 31 sono state già approvate e prevedono 1,7 milioni di euro di investimenti e la creazione di 122 nuovi posti di lavoro sul territorio regionale. Dell’incentivo dedicato ai giovani aspiranti imprenditori del Mezzogiorno, partito il 15 gennaio scorso che ha già totalizzato  9.743 accessi sulla piattaforma on line, è stato fatto il punto oggi al Thotel di Cagliari, nel corso di un incontro molto partecipato organizzato da Invitalia e Regione Sardegna. Sono intervenuti il presiedente Francesco Pigliaru e Domenico Arcuri, Amministratore delegato di Invitalia, l’assessora del Lavoro Virginia Mura, Grazia Precetti di Invitalia, Guglielmo Belardi, presidente del Comitato di Indirizzo del RTI gestore del Fondo di Garanzia per le PMI Direzione Strumenti di Garanzia – Mediocredito Centrale, Gualtiero Milana di Banca Unicredit, Emanuele Garzia, vice presidente della Camera di Commercio di Cagliari. Prima delle conclusioni, affidate a Massimo Temussi, alcuni giovani beneficiari hanno raccontano la loro esperienza.

PIGLIARU. “Vogliamo che tutte le idee imprenditoriali realizzabili in Sardegna restino qui”, ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru. “Per questo mettiamo tutto il nostro impegno per costruire un contesto favorevole alla nascita e lo sviluppo delle imprese, e Resto a Sud è un’opportunità molto importante, che si inserisce perfettamente nel quadro delle nostre azioni in questa direzione. L’ottima iniziativa del Governo che viene illustrata oggi – ha proseguito il Presidente, ricordando il grande impegno del ministro De Vincenti su questo fronte -, prende anche maggior valore affiancata com’è, in Sardegna, a progetti ancora più mirati. Dal programma straordinario Talent Up ai bonus alle aziende per assumere nel 2018, che sommati a quelli statali arrivano a ben 12mila euro, sino al ContaminationLab dell’Università di Cagliari e naturalmente agli investimenti nell’istruzione a tutti i livelli mettiamo energie e risorse a servizio del futuro, dando ai nostri giovani strumenti concreti e l’incoraggiamento necessario a scommettere sul proprio talento. Per sfruttare al meglio queste opportunità, però – ha sottolineato -, è necessario fare comunità, arrivare a quella contaminazione positiva di cui la Sardegna, storicamente penalizzata dalla condizione di insularità, ha più che mai bisogno. Lavoriamo per questo e perché Resto al Sud riceva il massimo possibile di domande da parte dei nostri giovani – ha concluso Francesco Pigliaru -, e gireremo la Sardegna per informare tutti.”
ARCURI. “Il Mezzogiorno da tre anni è tornato a crescere, in alcuni casi anche con ritmi superiori alle regioni del Centro-Nord – ha dichiarato Arcuri – “Resto al Sud” è la risposta del governo alla domanda di occupazione che continua ad essere molto forte soprattutto da parte dei giovani. Il nostro obiettivo è incrementare questa la domanda e dare una risposta concreta a chi intende partecipare al processo di crescita del Sud, inventandosi un lavoro invece di cercarlo. Fino ad ora, in poco più di tre mesi, abbiamo approvato 355 domande di cui il 10% presentate in Sardegna. I giovani che risiedono o che vogliono trasferirsi nell’isola hanno adesso l’occasione per farlo, realizzando una loro idea di impresa, di opportunità di lavoro”.

MURA. “Stiamo lavorando con grande energia sulle diverse iniziative messe in campo per il lavoro, a partire da Lavoras” ha dichiarato l’assessora del Lavoro Virginia Mura. “Le misure sono molteplici, anche per stimolare la nascita di lavoro autonomo e senza limiti di età, basti pensare al microcredito, che sta dando buoni risultati. Non è un problema di fondi: oggi chi ha un’idea può realizzarla” ha detto Virginia Mura che ha poi fornito in numeri dei riformati centri per l’impiego, tre dei quali (Nuoro, San Gavino e Quartu) offrono l’assistenza completa per l’auto impiego. “Nei pochi mesi di attività sono stato già realizzati 72 seminari e 129 colloqui personalizzati. I settori di maggiore interesse sono turismo, servizi, e imprese agricole. L’attività di animazione è tutt’ora in corso, faremo incontri in tutte le province, il nostro impegno è a 360 gradi”.

TEMUSSI. “Resto al Sud è una misura da sfruttare al massimo. Bisogna avere piena consapevolezza che l’auto-impresa è una reale opportunità di occupazione, non solo il lavoro dipendente”, sottolinea Massimo Temussi, direttore generale dell’Aspal. “Un’idea opportunamente costruita, con un business plan che si regga, diventa un’opportunità che si può anche ripetere nel tempo, così come è successo con Garanzia Giovani e Microcredito. I nostri Centri per l’impiego stanno lavorando tanto, fanno una vera pre-selezione delle istanze, danno supporto reale. I budget sono appetibili, bisogna costruire un progetto di lungo periodo. Ci sono tante richieste per figure professionali nuove per cui ci si può preparare seguendo corsi specifici”.

Il programma Resto al Sud offre sostegno ai giovani under 36 per avviare attività imprenditoriali di produzione di beni, fornitura di servizi e turismo sul territorio delle 8 Regioni del Mezzogiorno, tra cui la Sardegna, con una dotazione finanziaria complessiva di 1.250 milioni di euro.

 


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