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di Ennio Neri
Si aspettavano i soldi per Natale. O almeno per Capodanno, “ma a questo punto speriamo di vederli almeno a Pasqua”, commenta ironico uno degli scrutatori cagliaritani (che ha chiesto l’anonimato “scusate, ma altrimenti non mi chiamano più a lavorare”) al lavoro per il referendum costituzionale del 4 dicembre scorso. Oltre 500 gli scrutatori al lavoro nei seggi cittadini sabato 3 e domenica 4. La paga prevista era di 104 euro a testa e avrebbero dovuto intascarla entro 20 giorni, alla vigilia di Natale quindi. Invece “ci risulta che in tutta Italia e nei comuni sardi gli scrutatori siano stati pagati: noi ancora non abbiamo visto un centesimo”, aggiungono, “la risposta che ci è stata data è che la tesoreria del Comune di Cagliari non ha ancora terminato il conteggio. Tanti ragazzi, molti disoccupati avevano bisogno dei soldi. Insomma speravamo per Natale, ma qui sta arrivando Pasqua”.
“Cento euro possono sembrare una fesseria, ma parliamo disoccupati che hanno bisogno di questi soldini”, accusa Edoardo Tocco, consigliere regionale FI, “il 4 febbraio saranno passati 2 mesi: è assurdo un ritardo del genere. Speriamo che provvedano a pagarli quanto prima”.
L’assessore agli Affari generali Danilo Fadda rassicura: “Si sono concluse tutte le procedure burocratiche previste dalla normativa. L’ufficio elettorale trasmetterà lunedì la determina di liquidazione alla Ragioneria. I pagamenti agli scrutatori avverranno quindi in tempi brevissimi”