Il reddito di cittadinanza subirà una riduzione già dopo il rifiuto della prima proposta di lavoro “congrua” da parte di chi riceve l’assegno. E’ quanto si apprende al termine dell’incontro che si è svolto a palazzo Chigi tra il presidente Mario Draghi e i ministri del Lavoro Andrea Orlando, delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e della Funzione pubblica Renato Brunetta. L’incontro a Palazzo Chigi è durato circa un’ora e si è appena concluso. Al tavolo hanno partecipato anche i tecnici del Mef e il sottosegretario Roberto Garofoli. Il pressing per modificare il cavallo di battaglia elettorale del Movimento 5 Stelle si è fatto fortissimo negli ultimi mesi e in modo trasversale, soprattutto dopo i blitz che hanno portato alla luce centinaia di furbetti, che percepivano il reddito senza averne diritto e addirittura lo usavano in molti casi per alimentare sacche di malavita e criminalità.
Secondo le prime informazioni che stanno filtrando da Roma, vengono anche rivisti i requisiti di età per l’anticipo pensionistico con Opzione donna, che dovrebbe restare a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 per le autonome, invece che a 60.