Incredibile ma vero: a Cagliari, operatori e giornalisti della Rai lavorano in una palazzina del Comune che rischia di crollare. Pezzi di solaio che si staccano e sfiorano la testa dei dipendenti Rai. E appelli dei sindacati che puntualmente vengono inascoltati. Oggi un nuovo sos che fotografa perfettamente la situazione, lanciato dalla Slc Cgil: ” Da quasi sessant’anni la sede RAI per la Sardegna è ospitata in una palazzina di proprietà del comune di Cagliari, risalente agli anni ’30 del secolo scorso, struttura realizzata per ospitare la Gioventù Italiana del Littorio…..
Cominciava così un comunicato del 2005 siglato dalle Organizzazioni Sindacali presenti nella Sede Regionale della Sardegna, la storica sede di Viale Bonaria.
Nel documento si ribadiva l’insufficienza dei locali sia per gli spazi che per le condizioni di generale degrado. Si rimarcava inoltre che la Sardegna ed il Molise erano le uniche due regioni a non avere avuto la nuova sede della RAI regionale… (oggi è rimasta solo la Sardegna )
Non si trascurava di segnalare la “preoccupazione per quanto riguarda la sicurezza e la salute dei lavoratori dovuta proprio alla inadeguatezza ed al cattivo stato dei locali della attuale sede che non favoriscono certo il normale e sereno svolgimento delle attività lavorative.”
A distanza di dieci anni i comunicati delle Organizzazioni sindacali e le segnalazioni degli RLS sono rimaste inascoltate e da circa un mese assistiamo ad una serie di crolli di parti del solaio che solo per puro miracolo non hanno causato danni ai lavoratori ed alle lavoratrici della RAI.
Nonostante un primo intervento di messa in sicurezza della struttura, eseguito con i lavoratori presenti in sede, abbiamo ancora segnalazione di crolli.
Chiediamo che i dipendenti vengano immediatamente spostati in uffici più sicuri ed allontanati dalle zone interessate dai cedimenti.
Questi gravissimi fatti sono solo il frutto di un lunghissimo periodo di latitanza dei vertici RAI.
In un momento di grave crisi per il Paese e per il nostro territorio non possono essere tollerate le politiche di dismissione e disinvestimento della RAI in Sardegna; deve essere garantita la presenza della sede Regionale RAI, deve essere garantito il rispetto degli accordi per le regioni a statuto speciale e per le trasmissioni in lingua Sarda, deve essere preservato il grande patrimonio professionale dei tecnici e dei giornalisti che quotidianamente operano per garantire l’informazione e la cultura nella nostra regione”.