Quartu Sant’Elena, studenti tra i banchi di scuola dal primo febbraio: “Ora sosteniamo questi ragazzi”

Il sindaco Graziano Milia: “Sosteniamo questi ragazzi”.  Mancano pochi giorni e anche gli studenti sardi delle scuole superiori riprenderanno la didattica in presenza al 50%.


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Quartu Sant’Elena, studenti tra i banchi di scuola dal primo febbraio: chiedono un rientro in classe in sicurezza. Il sindaco Graziano Milia: “Sosteniamo questi ragazzi”.
Mancano pochi giorni e anche gli studenti sardi delle scuole superiori riprenderanno la didattica in presenza al 50%.
Dal 25 al 29 febbraio è in programma una  settimana dedicata alla sensibilizzazione perché  “per garantire una didattica efficiente e sicura sono necessari interventi reali e concreti. Nel caso in cui – si legge nel comunicato del gruppo autonomo studentesco delle scuole di Cagliari – dal rientro in presenza non ci dovessero essere i requisiti minimi per portare avanti la scuola in modo sicuro ed efficiente, verrà organizzata un protesta, un sit-in il 5 febbraio nel rispetto delle norme di sicurezza”.
“Quello che chiedono non riguarda solo loro – comunica Milia – ma coinvolge l’intera società e tutti noi come comunità allargata. “Basta insicurezza. Ritorniamo in sicurezza” è lo slogan che hanno scelto per manifestare la loro voglia di partecipazione e di protagonismo nelle scelte degli adulti e delle istituzioni. Lo faranno dal 25 al 29 gennaio, con un’azione di sensibilizzazione condotta attraverso manifesti, striscioni e social media. E’ bello che gli studenti esprimano la loro volontà di ritornare a scuola, facendolo in sicurezza. Dobbiamo stare vicino a questi giovani che più di tutti stanno pagando il prezzo altissimo dell’isolamento e della mancanza di una crescita ordinaria che dovrebbe essere garantita sempre a degli adolescenti in una fase particolarmente delicata del loro sviluppo e della loro formazione, come persone e come cittadini. Noi continueremo a sostenere questi ragazzi. Lo faremo in diversi modi nei prossimi giorni. Intanto, rilancio volentieri il loro appello ad “esserci” e a poter contare nelle decisioni che riguardano il futuro loro e quello di tutta la società”.
Cosa chiedono i ragazzi: per la didattica in presenza, tra i vari punti esposti rivendicano più sicurezza nei mezzi di trasporto pubblici, maggiori interventi di messa in sicurezza delle infrastrutture scolastiche, eliminazione delle classi pollaio, garanzia degli spazi all’aperto durante l’ora di ricreazione e di educazione fisica.
Per la didattica a distanza chiedono il comodato d’uso di pc, tablet e connettività efficienti, unità orarie di 45 minuti con 15 minuti di pausa tra una lezione e l’altra, sportelli psicologici garantiti anche a distanza.


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