Quartu, per avere le copie delle pratiche edilizie i cittadini dovranno pagare: 30 euro a documento 

Impossibile ottenere documenti o chiedere fotocopie se, prima, non si è proceduto al pagamento: le attività di ricerca sono un “aggravio di lavoro” al personale degli uffici. Le nuove regole e tutte le tariffe: consultazioni gratuite solo per i consiglieri comunali


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A Quartu bisognerà pagare per ottenere documenti dagli uffici dell’edilizia privata o legati a condoni. Le cifre sono state allegate ad una delle ultime delibere della Giunta Milia: per una ricerca documentale 30 euro a pratica, dai 30 ai 50 centesimi per ogni pagina fotocopiata e per formati speciali quali A0, A1 e A2 si dovranno pagare dieci euro per il primo documento e cinque euro per ogni pagina in più. Ancora: i cosiddetti diritti di copisteria con i relativi costi saranno a carico dell’utente, oltre ad un diritto fisso di dieci euro. Nessun costo, oltre ai diritti di riproduzione, per chi vorrà ricevere la documentazione via email. In caso di atti e pratiche cartacee, però, bisognerà aprire il portafoglio. Il pagamento delle spese per l’accesso agli atti dovrà avvenire tramite la piattaforma PagoPA: ogni cittadino dovrà specificare il settore per il quale chiede l’accesso agli atti, oltre a nome, cognome e codice fiscale. Il pagamento dei diritti di ricerca per l’accesso documentale deve essere effettuato prima della presentazione della domanda di accesso, alla quale è necessario allegare copia della ricevuta dell’avvenuto pagamento. Nella delibera viene chiarito che, solo per i consiglieri comunali, gli accessi agli atti continueranno ad essere totalmente gratuiti.
Il “rimborso delle spese dei diritti di ricerca, riproduzione dei documenti e invio delle copie” si è reso necessario anche perchè, come sottolineato dagli uffici, “il costo per le attività di ricerca e visura di cui alla normativa che disciplina l’accesso sono da intendersi richiesti quando l’istanza di accesso agli atti comporti attività di ricerca, individuazione o estrazione dei documenti dal sistema di archivio fisico o digitale, causando un aggravio di lavoro al personale dell’ufficio competente” Si tratta, dunque, “di importi aggiuntivi e distinti dal costo di riproduzione”.


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