Quartu, “mio figlio malato grave senza cure: dimesso dall’ospedale e rifiutato dai centri riabilitativi: qualcuno ci aiuti”

Il piccolo ha la sindrome di Guillan-Barrè, da settimane non muove le gambe. Dopo il ricovero, la madre non riesce più a farlo curare: “Ho girato tanti centri, non lo prendono per colpa delle liste d’attesa lunghe tanti mesi. Mio figlio non può restare fermo, peggiora giorno dopo giorno: aiutatemi”


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Ha girato quasi tutto il Cagliaritano, segnandosi su un foglio di carta e anche nel blocco note dello smartphone gli indirizzi dei centri riabilitativi dove portare suo figlio, affetto dalla sindrome di Guillam-Barrè, per essere seguito e aiutato dagli specialisti. Ma Maria Elena D., 41enne di Quartu Sant’Elena, ha ricevuto solo porte sbattute in faccia: “Rifiutano di prendersi carico di del mio bambino perchè, dicono, le liste d’attesa sono troppo lunghe. Mesi, in un caso anche più di un anno, riscontrato a Cagliari”, spiega la donna. Il piccolo sta male a inizio agosto: “Il 13 lo ricoverano al Brotzu e, dopo vari trattamenti, il ventotto l’hanno dimesso. La sindrome che ha colpisce il sistema nervoso periferico, mio figlio è impossibilitato e limitato nei movimenti delle gambe e di altre parti del corpo. Ho il foglio del fisiatra, che impone di fare quanto prima sedute di riabilitazione giornaliere”.
Ma per il piccolo, purtroppo, sembra non esserci spazio: “E io, come madre, ci soffro e mi preoccupo tantissimo. Ho le mani legate, non so cosa fare. A pagare le conseguenze di una sanità che non c’è è mio figlio, che non può restare fermo e rischia di peggiorare col passare dei giorni. Gli stessi medici del Brotzu hanno definito il suo caso come urgente: qualcuno mi aiuti”.