Quartu, la difesa della cartomante: “Nessuna estorsione, ho fatto le carte per una delusione d’amore”

Esclusivo. Il 12 luglio Ignazia Cabras dovrà difendersi dall’accusa mossa dalla sorella di un prete: “Mi ha estorto 30mila euro”. Ma lei, con l’avvocato Andrea Alessandrini, si difende: “Siamo amiche da anni, ha sempre deciso quanti soldi darmi e spesso mi diceva ‘segna, pagherò’. Ora non riesco a trovare casa e il reddito di cittadinanza sta per finire”


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L’accusa è pesante: estorsione, e il dodici luglio si avvicina. Ignazia Cabras, disoccupata 55enne di Quartu, dovrà difendersi davanti al giudice dopo che una 53enne ha deciso, una settimana fa, di chiedere aiuto alla polizia. Gli agenti hanno fatto tutte le indagini del caso e si sono appostati durante un incontro tra la presunta vittima e la donna: al momento dello scambio di denaro sono entrati in azione. La Cabras sceglie di parlare, raccontando la sua verità a Casteddu Online, assistita dall’avvocato Andrea Alessandrini: “Nessuna estorsione, ho fatto le carte a quella mia amica perchè era tormentata da una vicenda legata all’amore, voleva capire come riconquistare un uomo. Faccio le carte solo alle amiche, chi mi accusa di averle estorto soldi ha sempre deciso quanto darmi e quando usufruire dei miei consulti”. La vicenda è spinosa, e il legale della donna aggiunge dettagli importanti: “Ci sono tantissime chat WhatsApp dalle quali traspare una situazione chiarissima, dove la mia assistita veniva contattata per i tarocchi, li faceva e tutto finiva lì. Una volta, almeno, la 55enne l’ha ringraziata e le ha chiesto di segnare il totale della prestazione, promettendo che sarebbe tornata a pagare dopo qualche giorno”.
“Da quando la mia assistita è finita alla ribalta delle cronache giudiziarie non riesce più a trovare una nuova casa, la stava cercando da tempo, così come un lavoro. Presto il suo reddito di cittadinanza finirà e saranno grossi problemi”. Quello principale, almeno per le prossime sette settimane, rimane l’accusa, estorsione, che dovrà essere confermata da un giudice. Ignazia Cabras e il suo avvocato Andrea Alessandrini sono sicuri di avere tra le mani tutte le prove utili ad ottenere una sentenza favorevole: “Dimostreremo, semplicemente, l’infondatezza dell’accusa”. La verità processuale si conoscerà tra meno di due mesi.


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