Punto nascite di Lanusei sbarrato, la vicesindaca in dolce attesa: “Situazione drammatica”

Simona Demurtas è in attesa del secondo figlio. La sua lettera, da vicesindaca di Jerzu ma, ancora prima, da mamma, è l’ennesimo sos gigantesco di chi lotta per una sanità migliore: “Sarebbe contro natura partorire a Lanusei, dobbiamo decidere se farlo a Nuoro o Cagliari: sono delusa, amareggiata e schifata”


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Il punto nascite dell’ospedale di Lanusei è sbarrato, ormai da quasi un anno. E per le future mamme le opzioni ci sono, ma distano tantissimi chilometri. L’ultima protesta arriva dalla vicesindaca di Jerzu, Simona Demurtas, in dolce attesa del secondo figlio. La Demurtas ha scritto una lettera-sos a L’eco di Barbagia. Contattata dalla nostra redazione, ha dato l’ok alla pubblicazione con tanto di foto. Eccola, di seguito.”
“Vi scrivo in preda alla delusione perché mai avrei pensato di provare a risolvere un problema rivolgendomi ad una pagina social, ma questo è uno degli ultimi tentativi per cercare di venire a capo di una situazione drammatica. Mi presento: sono Simona Demurtas, 40 anni, Jerzese doc, donna in attesa del secondo figlio, nonché vicesindaco di Jerzu e vicecoordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. Il problema per il quale mi permetto di scrivervi è legato all’incertezza nella quale me e tutte noi donne ogliastrine in dolce attesa ci troviamo. Il punto nascita dell’Ospedale di Lanusei è di fatto chiuso ormai da circa un anno perché scoperto il reparto di Pediatria e ci troviamo dinanzi a un bivio non semplice: partorire a Lanusei e vedere i nostri figli trasferiti a Nuoro senza di noi, oppure decidere di partorire a Nuoro o Cagliari. La prima opzione è decisamente contro natura, quindi scartata da tutte a priori, la seconda invece espone noi e i nostri bimbi a notevoli rischi. Affrontare un viaggio per Nuoro, specie in inverno, significa dover affrontare l’incognita neve; andare a Cagliari significa incrociare le dita nella speranza di non trovare traffico o peggio qualche tamponamento sulla 554 o sull’asse mediano. La politica regionale pare totalmente sorda dinanzi al problema, pare di trovarci dinanzi a “Cronaca di una morte annunciata” di Marquez, dove tutti sanno che la tragedia sta per accadere ma nessuno fa niente per evitarla. Non tutti i parti sono lineari, e un conto è arrivare in ospedale in 20/30 minuti, tutt’altro conto è dover affrontare un viaggio di un’ora e mezza. Non voglio che il problema venga affrontato dopo una tragedia, perché prima o poi accadrà, il problema deve essere risolto nell’immediatezza. L’Ogliastra fa ancora parte della Regione Sardegna, o siamo stati cancellati e si sono dimenticati di avvisarci? Solinas si è fatto grande promuovendo l’assegno per i nuovi nati nei comuni sotto i 3000 abitanti, ma dove sta il senso di incentivare la natalità con gli aiuti economici, se poi dall’altro veniamo privati dei servizi essenziali? Credetemi, sono amareggiata, delusa e schifata, e detto da una donna che fa politica sin da giovanissima è tutto un dire! Una cosa è sicura: l’Ogliastra è nuovamente pronta a scendere in piazza, cittadini e amministratori locali tutti uniti, e attuare forme di protesta anche clamorose per tutelare il nostro inalienabile diritto alla salute. Spero di cuore che questo mio sfogo possa dare risonanza a tutte quelle future madri che versano in questa drammatica situazione”.


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