Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
La carcassa di una volpe da evitare, la sterzata e l’invasione della carreggiata opposta con la sua Lancia Y: così è morto Marco Gessa, 38enne di Domusnovas l’otto febbraio. Qualche giorno dopo, il 23, sono stati il 25enne Nicola Medda, ex studente dell’Alberghiero e marinaio, di Sant’Antioco, e Federico Pinna, operaio 24enne di San Sperate a perdere la vita in un drammatico scontro frontale. Il 24 maggio, Alessandro Pisano, 24 anni, di Villamar e giovedì scorso Antonio Cannas, 78enne di Carbonia, e Sofia Elsa Zoccheddu, ottantaquattrenne di Iglesias si sono aggiunti alla lunga lista delle croci che segna quella strada maledetta da cui si grida a gran voce un intervento immediato, soprattutto dopo ogni dramma, ma che, a oggi non vede ancora l’avvio decisivo dei lavori per la messa in sicurezza. Rabbia, tanta, e altrettanto dolore da parte di familiari e amici che piangono per l’improvvisa perdita dei loro cari che, forse, con le adeguate protezioni allestite lungo la carreggiata, sarebbero ancora in vita. Varie le cause dei sinistri fatali avvenuti in questi ultimi mesi che hanno, però, il fattore in comune dell’invasione di corsia e il successivo scontro frontale.
La svolta definitiva potrebbe arrivare solo in autunno: 5 i milioni stanziati dalla Provincia per quei lavori tanti attesi e che non possono più essere rinviati.