Prestazioni sessuali camuffate in massaggi, è boom di centri “hot”

L’arresto di Wang Xiaojing è l’ennesima conferma dell’escalation del fenomeno ormai diffuso in tutta Italia.


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Wang Xiaojing, cinese 36enne, è stata arrestata oggi dai carabinieri ad Assemini. Arrivata in Sardegna per lavorare e, probabilmente per dare una svolta alla sua vita, si sarebbe presto trasformata in un’aguzzina nei confronti di una sua connazionale. Quest’ultima, costretta a prostituirsi nell’appartamento che dividevano, si è infatti ritrovata a vivere un incubo e a dovere subire passivamente gli ordini della Wang.

A rispettare gli appuntamenti che la 36enne fissava al posto suo per avere dei rapporti sessuali con i clienti che chiedevano un “massaggio” e la sua esistenza è improvvisamente sprofondata in un baratro dal quale è stato difficile risalire. Si è arrampicata con le unghie e con tutte le sue forze la vittima, ma giorno dopo giorno la sua vita non cambiava. Proprio come quella delle cinesi trovate in atteggiamenti inequivocabili nei centri massaggi sequestrati nell’Isola fino a qualche settimana fa.

Un’escalation di attività commerciali che propongono relax e sensazioni “paradisiache”, ma che dietro celano tutto quello che le giovani ragazze arrivate dall’Oriente non vorrebbero. Non tutte, infatti, scelgono di essere complici di questo meccanismo che ha ormai dato vita a un giro d’affari di migliaia di euro. Spesso tra i clienti dei centri massaggi “hot” – creati talvolta all’interno di semplici abitazioni – ci sono professionisti, uomini benestanti.

E a segnalare quanto succede tra quelle quattro mura sono i vicini di casa, coloro che, insospettiti da un insolito viavai non ci pensano un attimo ad avvisare le forze dell’ordine. E anche in questo caso, chi abita ad Assemini aveva visto bene.