“Portovesme non può morire nell’indifferenza”: solidarietà al Sulcis, “il polo industriale è al collasso e la giunta Todde continua a voltarsi dall’altra parte”. Interrogazione presentata da Sorgia, “la Regione si assuma le sue responsabilità” e non solo “misure di emergenza, ma anche la definizione di un piano straordinario per il rilancio produttivo”.
“Il polo industriale di Portovesme è al collasso e la Giunta Todde continua a voltarsi dall’altra parte. La Regione non può ignorare l’ennesimo grido di dolore del Sulcis Iglesiente. Serve un intervento urgente, concreto e strutturale, non le solite promesse”. Così il Consigliere Regionale Alessandro Sorgia commenta con durezza la notizia dell’imminente collocamento in cassa integrazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici di Sider Alloys, a partire dal 24 marzo 2025, annunciata nei giorni scorsi da un comunicato congiunto dei Sindaci del Sulcis Iglesiente. Il consigliere, esponente del Gruppo Misto eletto in quota Lega, ha presentato un’interrogazione urgente indirizzata alla Presidente della Regione Alessandra Todde e all’Assessore all’Industria Emanuele Cani, chiedendo conto delle iniziative che si intendono mettere in campo per scongiurare una crisi che definisce “l’ennesimo fallimento di una politica industriale inconsistente e senza visione”.
“Esprimo piena solidarietà ai sindaci del territorio, che ancora una volta si ritrovano a fare da scudo e portavoce delle proprie comunità, abbandonati dalle istituzioni regionali e nazionali – prosegue Sorgia –. Quello che sta succedendo a Portovesme è inaccettabile: centinaia di famiglie vivono nell’incertezza, mentre i vertici regionali si rifugiano nel silenzio o in passerelle inconcludenti”.
Il Sulcis Iglesiente è da tempo riconosciuto come area di crisi industriale complessa, ma i risultati concreti dei tavoli istituzionali finora attivati sono stati, secondo Sorgia, “deludenti e tardivi”. Per questo, l’interrogazione depositata in Consiglio propone non solo misure di emergenza, ma anche la definizione di un Piano straordinario per il rilancio produttivo del polo di Portovesme, articolato su più livelli: investimenti per la riconversione industriale, attrazione di nuovi insediamenti, sostegno ai lavoratori e politiche attive per il lavoro.
“Il Sulcis non può continuare a pagare il prezzo della disattenzione e dell’immobilismo. È necessario varare subito una legge speciale per il territorio, con risorse dedicate, una regia unitaria e un cronoprogramma preciso. Chi governa oggi ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità” – incalza il consigliere.
Sorgia annuncia anche la volontà di coinvolgere i rappresentanti sardi in Parlamento e il Ministero delle Imprese per riaprire un confronto diretto con il Governo nazionale: “Non possiamo più permettere che la Sardegna, e in particolare il Sulcis, venga trattata come periferia sacrificabile. È tempo di scelte coraggiose e di rispetto per chi lavora, produce e chiede solo futuro”.
“Esprimo piena solidarietà ai sindaci del territorio, che ancora una volta si ritrovano a fare da scudo e portavoce delle proprie comunità, abbandonati dalle istituzioni regionali e nazionali – prosegue Sorgia –. Quello che sta succedendo a Portovesme è inaccettabile: centinaia di famiglie vivono nell’incertezza, mentre i vertici regionali si rifugiano nel silenzio o in passerelle inconcludenti”.
Il Sulcis Iglesiente è da tempo riconosciuto come area di crisi industriale complessa, ma i risultati concreti dei tavoli istituzionali finora attivati sono stati, secondo Sorgia, “deludenti e tardivi”. Per questo, l’interrogazione depositata in Consiglio propone non solo misure di emergenza, ma anche la definizione di un Piano straordinario per il rilancio produttivo del polo di Portovesme, articolato su più livelli: investimenti per la riconversione industriale, attrazione di nuovi insediamenti, sostegno ai lavoratori e politiche attive per il lavoro.
“Il Sulcis non può continuare a pagare il prezzo della disattenzione e dell’immobilismo. È necessario varare subito una legge speciale per il territorio, con risorse dedicate, una regia unitaria e un cronoprogramma preciso. Chi governa oggi ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità” – incalza il consigliere.
Sorgia annuncia anche la volontà di coinvolgere i rappresentanti sardi in Parlamento e il Ministero delle Imprese per riaprire un confronto diretto con il Governo nazionale: “Non possiamo più permettere che la Sardegna, e in particolare il Sulcis, venga trattata come periferia sacrificabile. È tempo di scelte coraggiose e di rispetto per chi lavora, produce e chiede solo futuro”.