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Il suo telefono ha squillato, all’improvviso, il dieci agosto. Ha visto un numero che non conosceva, Daniela Floris, 40enne di Portoscuso, ma ha deciso comunque di rispondere: “Una donna mi ha avvisata che dovevo fare la quarantena perchè ero entrata in contatto con una persona positiva al Coronavirus”. Un fulmine a ciel sereno per lei, guardia giurata presso una società privata: “Ho una rara forma di cardiopatia, la sindrome di Bland White Garland. Otto giorni prima della chiamata, il due agosto, avevo dato un passaggio in auto a una ragazza che”, secondo la comunicazione ricevuta, “era già positiva al virus”. E, per la Floris, iniziano lunghi giorni di ansia: “Sono rimasta chiusa in casa insieme ai miei due cani, una quarantena attiva. L’esito del primo tampone, l’11 agosto, era negativo”. Primo sospiro di sollievo. “Il secondo me l’hanno fatto il venerdì prima di Ferragosto, ma l’esito è arrivato solo il lunedì: ancora negativo”. Finalmente libera: “Sì, perchè visto che il contatto risultata positivo dal due agosto, i giorni della quarantena erano finiti”.
Sono però stati momenti difficili per la 40enne: “Se fossi risultata positiva non so cosa sarebbe successo. La mia salute già non è ottima”, afferma. “La prima cosa che ho fatto è stata quella di portare i miei due cani a spasso e, subito dopo, di tornare alla mia vita normale, al lavoro”. Tuttavia, Daniela Floris presto dovrebbe sentirsi col suo avvocato: “Voglio chiedergli se ci sia il tanto per chiedere un risarcimento per danni morali a quella ragazza positiva, laddove fosse appurato che lei sapesse già di essere contagiata quando è salita nella mia auto”.