“Pistis, donna si sente male in spiaggia: rischia di annegare ma l’ambulanza va a rilento tra i detriti”


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Pistis, Marina di Arbus, consueta domenica di alta tensione. C’è una piccola spiaggia, con acque poco profonde, prediletta da anziani, donne incinta e bambini, dove le persone sperano di trascorrere una bella giornata di mare, ma non sempre qui tutto va liscio. Stamattina una donna si è sentita male mentre faceva il bagno, alcune persone accanto a lei l’hanno portata a riva in tutta fretta per sottrarla al rischio di annegamento e subito, viste le condizioni critiche, si è attivata una catena umana. Ma a Pistis la buona volontà delle persone, e persino la discreta tempestività dell’ambulanza e dell’elisoccorso devono fare i conti con una situazione di incuria e di degrado che già in altre occasioni sono costate care: la strada d’accesso a questa meravigliosa località è un doppio senso invaso da macchine parcheggiate senza alcuna regolamentazione e gli ingorghi sono tutt’altro che infrequenti, ma tanto tutto si “risolve” con lunghe retromarce, strombazzamenti e insulti tra autisti; la discesa a mare della spiaggetta è una discarica di detriti, materiali di risulta dell’abbattimento dei casotti… un tempo era coperta di terra, oggi dilavata e, quindi, è sostanzialmente impraticabile, se non a rischio della propria incolumità. Cosa ancora più grave, non esiste uno spiazzo dove l’ambulanza possa accostare e l’elicottero atterrare, morale della favola: la donna in preda al malore è stata portata via, tra non poche difficoltà, dopo un’ora dal primo soccorso, quello prestatole dai bagnanti….

I soccorritori, costretti ad arrancare e inciampare tra i detriti, hanno poi finalmente raggiunto l’ambulanza, ferma sul lungomare, che intanto aveva determinato il solito ingorgo. L’elisoccorso non si sa se e dove abbia atterrato, e come se non bastasse, è giunta notizia che anche un’altra ambulanza, arrivata per soccorrere un residente colto da malore in casa propria, si sia scontrata con le difficoltà a percorrere il bel lungomare, unica via d’accesso, nonché di fuga, a Pistis. È ancora presto per andare via, ma in tanti preferiscono lasciare la spiaggia. L’umore è basso, la situazione è triste e avvilente: davvero è così complicato allestire una piazzola per i soccorsi? Davvero i parcheggi sul lungomare non possono essere regolamentati? E pensare a un senso unico con via di fuga a monte no? Questa opportunità esiste da sempre, basterebbe sistemare la strada interna che conduce a s. Antonio di Santadi. E delle discese a mare che dire? Dobbiamo davvero continuare ad affidarci alla buona volontà di qualche residente che, impietosito dalle difficoltà di deambulazione delle mamme con bambini al seguito, ricava tra i detriti un sentiero di emergenza? Come mai, in una località dove sono numerosissime le seconde case e dove ogni giorno sopraggiungono centinaia di persone, i servizi sono così carenti?

Lettera firmata dai residenti