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Se il gran caldo e le tipiche giornate per godersi mare e sole tardano ad arrivare, la stagione degli incendi è, invece, ampiamente iniziata da tempo: ogni giorno si registrano roghi che impegnano uomini e mezzi a contrastare le fiamme, il Campidano non è escluso da questa mattanza che mette a serio rischio il fragile equilibrio, ampiamente compromesso, della terra dei nuraghi. E poco importano appelli e promesse, che ogni anno si susseguono, al fine di prevenire con le opere a disposizione per frenare i danni che gli incendi causano ogni qualvolta sprigionano la loro furia. A dimostrazione di questo, le parole espresse dal primo cittadino di Turri, con la didascalia delle date che riguardano lo sfalcio dell’erba, condannano le provinciali dei centri minori a dover attendere il loro turno addirittura il 18 luglio. “Onde evitare, ma più che altro per limitare i rischi per propagazione di incendi, i giorni scorsi abbiamo trinciato (come comune) il primo pezzo della provinciale di ingresso al paese, soprattutto dopo che dalla provincia abbiamo ricevuto il famoso cronoprogramma degli sfalci il quale prevede lo sfalcio delle erbacce, nella nostra provinciale, per, udite udite, il 18 luglio” ha espresso il sindaco. Due giorni fa una parte della cunetta vicino all’ingresso di Ussaramanna ha preso fuoco. “Quanti rischi dobbiamo ancora correre come cittadini e come utilizzatori delle strade? Qui terzo mondo a voi la linea”.