Ospedali nella bufera: “Al Brotzu mancano gli Oss e a Monserrato aprite un’inchiesta sul caos del pronto soccorso”

Non solo malati sempre più disperati per le attese e il caos post blackout, con i direttori dei dipartimenti che attaccano i vertici del più grosso ospedale sardo e la politica regionale. Nuovo allarme sulla carenza di operatori socio sanitari, mentre dal Policlinico arriva una lettera “bollente” alla Todde e Bartolazzi: “Pazienti e sanitari sacrificati e messi in pericolo”


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I due principali ospedali del sud Sardegna sono nella bufera, quasi collegati tra loro tra carenze di personale, disguidi e emergenze da tamponare facendo i salti mortali. Non ci sono solo i casi dei malati disperati per le lunghe attese prima del triage, come raccontato da Casteddu Online, con testimonianze reali, anche negli ultimi giorni. Dopo i 4 giorni di blackout del Brotzu le polemiche non si fermano: c’è la lettera spedita dai direttori di dipartimento ai vertici dell’ospedale e della politica regionale, una mossa improvvisa che ha sorpreso più di un sindacato, condita di lamentele e criticità che non sarebbero state risolte con modi efficaci e col Brotzu che ha replicato dopo qualche ora annunciando che poi c’è stato “un incontro chiarificatore. Il lavoro che i professionisti dell’Arnas svolgono quotidianamente è encomiabile, e l’unità d’intenti è manifesta. E proprio in virtù di questa accordo che è emersa, durante l’incontro, la richiesta congiunta alle Istituzioni di una maggiore attenzione alle criticità cliniche che l’azienda affronta quotidianamente determinate dal sovraffollamento di pazienti provenienti da tutta la regione”. E poi c’è l’emergenza eterna, quelal legata alla carenza di Oss e, addirittura, nel caso del Policlinico di Monserrato, alla richiesta di apertura di un’inchiesta. Dal più grosso ospedale sardo arriva l’sos di Gianfanco Angioni dell’Usb: “Ci sono gravi criticità nei reparti e nelle sale operatorie, è indispensabile assumere subito almeno 60 Oss. L’ Usb Sanità è costantemente impegnata in molteplici iniziative a difesa della sanità pubblica e, in particolare, sono numerose le nostre denunce volte a poter far rideterminare le dotazioni organiche e a incrementare i fondi contrattuali del personale del comparto dell’Arnas Brotzu, essendo lo stesso il meno pagato di tutta la Sardegna”, ricorda Angioni. “Siamo però fortemente preoccupati per le criticità che costantemente ci vengono rappresentate per la mancanza di operatori socio sanitari soprattutto nel turno notturno. Tutto ciò non toglie che il personale infermieristico, se pur sottodimensionato e gravato da numerose incombenze, con sacrificio e abnegazione non viene mai meno ai compiti assistenziali alla persona”. Precisa Angioni: “Mancano medici, infermieri, Oss, personale tecnico e amministrativo e siamo consapevoli che solo le istituzioni possono determinare un cambio di rotta affinché vengano ampliate le dotazioni organiche con la rideterminazione dei fondi contrattuali. A tutela di operatori e pazienti, nulla ci impedisce di appellarci anche alla sensibilità dei vertici aziendali affinché sia messo in atto il massimo sforzo allo scopo di poter assumere nell’immediato almeno 60 Oss da destinare nei diversi reparti dei presìdi ospedalieri San Michele e Businco. È evidente che le assunzioni di queste figure professionali, se pur inquadrate nel ruolo tecnico, in equipe con il personale sanitario, sono fondamentali per ottimizzare i processi multidisciplinari e assistenziali essendo diverse le mansioni che possono svolgere all’interno dei reparti e dei servizi”.
Non ci vanno giù più leggeri, in parallelo, i vertici del Nursind, dal Policlinico di Monserrato: “Dopo la denuncia delle gravi condizioni nelle quali versa dalla fine del 2021 il pronto soccorso dell’Aou di Cagliari, esploso in una situazione disastrosa e fuori controllo nelle giornate della chiusura dell’ospedale Brotzu, interveniamo di nuovo. E lo facciamo  scrivendo direttamente alla presidente della Regione Alessandra Todde e all’assessore della Salute Armando Bartolazzi, non solo per informarli della situazione dell’azienda ospedaliera, dei pazienti e dei sanitari, totalmente sacrificati e messi in pericolo, ma per chiedere azioni concrete”. Si legge infatti nella lettera indirizzata ai vertici regionali: “Vi invitiamo ad aprire una inchiesta verso quanto non fatto dai dirigenti dell’Aou per garantire il giusto supporto al pronto soccorso in questa drammatica fase critica, esacerbata dall’improvvisa interruzione delle attività di pronto soccorso del Dea di primo livello regionale”.