Ora tocca a noi: dalla giunta dei giardinetti a quella delle motoseghe

Terrapieno, Monte Urpinu, Tuvixeddu, via Cammino Nuovo, piazza San Benedetto, e ora un altro scempio degli alberi annunciato a Pirri: perchè il sindaco Zedda ha voltato le spalle alla cura del verde urbano?


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Dunque la notizia è ufficiale: col sì del consiglio comunale, altri venti pini verranno tranciati nel cuore di Pirri, davanti al cimitero sull’altare dell’ampliamento dei loculi. Dunque è un dato di fatto: la giunta Zedda preferisce i morti al verde. Noi invece lo diciamo subito: l’ambiente a nostro parere è un valore altrettanto importante del ricordo dei nostri cari defunti. Specie in una città dove il cimitero al quale i cagliaritani sono più affezionati, quello monumentale di Bonaria, sta cadendo a pezzi. La giunta Delogu era stata definita “giunta dei giardinetti”, perché era maniaca delle piazze e delle aiuole ordinate e pulite, in dieci anni che comunque cambiarono in meglio il volto della città. La giunta Zedda rischia invece tristemente di essere ricordata come la giunta delle motoseghe: non è ancora sfumata la polemica sul taglio degli alberi a Terrapieno, era stato appena dimenticato il sacrificio di 5 palme sull’altare delle tribune del tennis a Monte Urpinu (denunciato in aula dal consigliere Paolo Casu), ed ecco l’annuncio impavido: verrà letteralmente distrutta la pineta del cimitero di Pirri, che per quanto disastrato e malcurato è l’unico polmone verde pirrese.  La tecnica del centrosinistra è però quella del trasformismo, quasi a inventare il puzzle delle piante: “Ripianteremo  tutti quegli alberi, anzi se volete li raddoppieremo, dentro o fuori dal cimitero”, ha annunciato l’assessore Luisa Anna Marras senza riuscire però a placare le evidenti tensioni nella maggioranza. Bene ha fatto Fabrizio Rodin del Pd a prendere le distanze almeno inizialmente, dicendosi contrario all’abbattimento degli alberi. Benissimo Piergiorgio Meloni, quando ha dichiarato in consiglio di non avere il coraggio di votare un altro scempio degli alberi a Cagliari. Tema che non appassiona Gianni Chessa dell’Udc, che ha invece definito “piccole persone” i componenti dei comitati ambientalisti.

Evidentemente deve pensarla comunque in maniera simile anche il sindaco Zedda, se continua a non muovere un dito davanti alla distruzione del verde a Cagliari.  Eppure il suo partito si chiama Sinistra, ECOLOGIA e libertà.  Peccato però che gli ambientalisti non siano mai stati realmente coinvolti da questa giunta (Stefano Deliperi sarebbe stato un perfetto assessore ambientalista), quasi come se fossero considerati un po’sfigati, non al passo dei radical chic  della sinistra in giacca e cravatta. Potete chiedere conferma a Roberto Copparoni, Maria Paola Morittu, Andrea Olla.  E invece gli alberi di Terrapieno e il successivo silenzio hanno fatto capire a tutti quanto la campagna elettorale fosse un bluff: dal centrosinistra al governo ti aspetteresti come minimo una visione ambientalista della città. Ma ecco spuntare anche piccoli nuovi ecomostri di cemento, come quello di Fonsarda.  E non si parla più del parcheggione di via del Cammino Nuovo, dove il  grande parco urbano promesso da Zedda si è scontrato con la scoperta di nuove necropoli.  E non si ha notizia neanche del parco di Tuvixeddu annunciato dal sindaco per il mese di novembre (di quale anno?).  E  allora ti chiedi se in fondo fosse meglio la “giunta dei giardinetti” o quella delle motoseghe. Le stesse che tranciarono le jacarande di piazza San Benedetto per realizzare la nuova rotatoria: anche allora venne promesso che sarebbero state ripiantate, che sarebbero state custodite gelosamente nel vivaio comunale. Già da allora si capì che le bugie hanno le gambe, ma anche le radici, cortissime.


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