Nel silenzio assordante che accompagna una tragedia ancora senza risposte, la voce di Simona Campus torna a farsi sentire. È la voce di una madre che non si arrende, che continua a cercare la verità sulla morte del figlio Marco Mameli, ucciso a Bari Sardo lo scorso marzo. Un dolore che si rinnova ogni giorno, e che in questi giorni trova un confronto stridente con il lutto collettivo per la scomparsa del Papa: “Il questi giorni il mondo intero piange la morte del Papa”, scrive Simona in un post sui social. “Uomo di pace, che ha speso la vita parlando di amore per il prossimo, di verità e di giustizia. Uomo che ci ha insegnato a non voltare mai le spalle al dolore degli altri. Mentre il mondo si ferma per onorare lui io continuo ad urlare per mio figlio. Marco, giovane uomo amato e conosciuto nella sua comunità, è stato strappato alla vita in circostanze ancora da chiarire. Da quel giorno, la sua famiglia non ha mai smesso di chiedere giustizia. Appelli, messaggi, richieste di attenzione: ogni gesto è stato un tentativo disperato di rompere il silenzio, di spezzare l’indifferenza. Il contrasto tra il lutto globale e il dolore privato di questa madre è profondo. Da una parte, milioni di persone unite in preghiera. Dall’altra, una famiglia che ogni giorno si sveglia con lo stesso tormento, aspettando un segno, una risposta, un gesto che possa portare chiarezza e giustizia. Il caso di Marco Mameli resta aperto. Nessuno è stato ancora ritenuto responsabile, nessuna verità è venuta a galla. Ma la determinazione della sua famiglia non vacilla. Non si tratta solo di un’indagine, ma di una battaglia per restituire dignità a una giovane vita spezzata troppo presto.