Il Sindacato dei Professionisti Sanitari Nursing Up Sardegna si rifiuta di firmare l’accordo regionale per la perequazione dei fondi. Oggi si è conclusa la trattativa sulla perequazione dei fondi tra i sindacati sanitari e l’Assessorato alla Sanità e il Nursing Up ha scelto di non sottoscrivere un accordo da loro considerato non rispettoso né equo nei confronti dei professionisti sanitari non medici. “La proposta della Regione privilegia la Dirigenza Medica a danno degli Infermieri, delle Ostetriche e degli altri dipendenti non medici.” La richiesta avanzata dal Nursing Up era stata quella di ripartire il fondo in misura percentuale del 60% per il comparto (sanitari non medici) e del 40% per la dirigenza medica rispettando così le proporzioni dei rispettivi numeri, essendo il numero dei lavoratori del comparto di gran lunga maggiore al numero dei Dirigenti medici. “Gli infermieri, le Ostetriche hanno pari dignità professionale e per tanto il fondo fa ripartito considerando la corrispettiva percentuale del numero dei dipendenti.” Una proposta che dal punto di vista del sindacato rispettava anche il criterio della compatibilità con i limiti di spesa stabiliti “assicurando una distribuzione delle risorse conforme alle disponibilità finanziarie.” La proposta avanzata dalla Regione viene invece vissuta “come l’ultima possibilità di salire in corsa su questo treno e nasconde una verità: quello che ci aspetta è il vagone merci mentre per altri il posto in prima classe è assicurato.”
Per il Nursing Up gli infermieri, le ostetriche e gli altri sanitari della Sardegna rappresentano “il cuore pulsante del Servizio Sanitario” ma questa trattativa ha rappresentato “un’altra occasione persa da parte della politica regionale di dare il giusto riconoscimento professionale ed economico ai professionisti sanitari”. Per rivendicare la loro posizione, il Nursing Up Sardegna ha indetto per il 28 Febbraio 2025 uno sciopero regionale di tutto il comparto della Sanità che coinvolgerà le Aziende sanitarie e Asl della Sardegna. Uno sciopero che si prefigge “il rispetto professionale nelle condizioni di lavoro e l’aumento dello stipendio adeguato alla formazione universitaria e alle responsabilità proprie delle professioni infermieristiche e sanitarie.”