Nuovi sbarchi di algerini a Teulada, il caso in Parlamento: “Non chiudiamo gli occhi”

“Sono 27 gli algerini che tra ieri notte e stamattina sono sbarcati, indisturbati, a Teulada e nella spiaggia di Porto Pino (S.Anna Arresi) prima di essere intercettati dai Carabinieri. Gli ennesimi sbarchi di un problema che sembra sia solo un problema sardo ma che al contrario è una problematica che il Governo deve finalmente risolvere. Non è possibile continuare a chiudere gli occhi”, dice il deputato di Fdi DEidda


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” Sono 27 gli algerini che tra ieri notte e stamattina sono sbarcati, indisturbati, a Teulada e nella spiaggia di Porto Pino (S.Anna Arresi) prima di essere intercettati dai Carabinieri. Gli ennesimi sbarchi di un problema che sembra sia solo un problema sardo ma che al contrario è una problematica che il Governo deve finalmente risolvere. Non è possibile continuare a chiudere gli occhi, visto che anche il Governo algerino ha posto il problema nei primi mesi del 2019 denunciando la pericolosità di questi viaggi e considerato che in ogni sbarco le nostre Forze dell’Ordine scoprono un pregiudicato, per di più già espulso dall’Italia” dichiara Salvatore Deidda, deputato che con la Presidente Giorgia Meloni, il capogruppo Lollobrigida, il Vicepresidente della Camera Rampelli e con tutto il gruppo di Fratelli d’Italia, ha presentato l’ennesima interrogazione per chiedere la Governo cosa intende fare e suggerisce l’utilizzo di di navi militari, in pieno accordo con il Governo algerino, per pattugliare il mare e mettere fine a questo traffico continuo.
“Porto Pino, come Teulada e come le coste del Sulcis stanno incominciando ad essere frequentate dai turisti e non possono essere settimanalmente luogo di sbarchi di immigrati che, oramai è risaputo, non scappano da nessuna guerra e non vogliono nessun tipo di tutela ma semplicemente vogliono emigrare senza però seguire la legalità. Ora occorre una risposta seria e l’impegno del Governo. Non occupandosi del problema, a piccoli sbarchi, negli anni, sono migliaia gli algerini sbarcati. Non serve poi pensare che saranno rimpatriati, serve mettere fine alle partenze che, parole del Ministro Algerino, sono pericolose”, conclude Deidda.


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