Una denuncia, l’ennesima, del caos legato ai trasporti aerei per la Sardegna in continuità territoriale con Ita. Stavolta, però, il volo c’era, ma il gate era quello sbagliato. A raccontare il disagio vissuto lo scorso 24 settembre è Alessandra Cappai, di Capoterra: “Alle 18:30 decidiamo di avviarci all’ aeroporto di Fiumicino in vista del nostro viaggio con Ita delle 21:50. Andiamo al banco per mandare la valigia in stiva e ci dirigiamo verso i controlli dei bagagli a mano. Sono le 19:10, in attesa dell’assegnazione del gate, prevista per le 20:30, giriamo nei negozi dell’aeroporto per fare orario”. Poi arriva l’assegnazione del gate: “Il numero 35. Sono le 20:38, noi siamo sedute di fronte a questo. Affianco, il gate numero 34, sempre destinazione Cagliari con 5 minuti di differenza, partenza alle 21:45. Chiamano l’imbarco per quest’ultimo volo e per il nostro tutto tace”.
“Alle 21:40 decido di avvicinarmi per chiedere come mai il nostro ancora non fosse aperto e mi viene risposto: ‘signora, il volo è chiuso, vi ho chiamato tantissime volte e nessuno si è presentato'”. Alessandra Cappai quasi sbianca in volto: “Noi sedute lì davanti da due ore e mezza, con un bagaglio in stiva e cercavano di insinuare che noi non abbiamo sentito i nostri nomi? Sono 4. La nostra valigia già sui nastri, non ha nemmeno sfiorato l’aereo”. Alla fine “non avevamo la possibilità economica di pagare una notte in hotel, non avevamo la possibilità economica di pagarci il primo volo del giorno successivo che per residenti veniva 280 euro. Ci hanno lasciato buttate in aeroporto nonostante la tariffa residenti, ci hanno lasciato in aeroporto con due bambine. E solo martedì, da Ciampino, finalmente siamo tornate a Cagliari con Ryanair a prezzi accessibili”.